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Giorgio Armani, re d’Italia

Il Wall Street Journal Magazine dedica la propria copertina al designer italiano, con una lunga intervista su presente e futuro: “Finché sono qui, il boss resto io”

Giorgio Armani
WSJ Magazine

Il Wall Street Journal Magazine dedica la propria copertina a Giorgio Armani, che rilascia un’interessante intervista al prestigioso settimanale americano. Dopo la rassegna dedicata a Miuccia Prada ed Elsa Schiaparelli al Metropolitan Museum di New York, un altro stilista italiano cattura l’attenzione degli Stati Uniti, in un articolo che contiene anche i numeri del suo successo.

Giorgio Armani, infatti, può contare su un fatturato di 1.9 miliardi di euro, con un profitto di 297 milioni di euro nel 2011 e una crescita del 13,6%. Non solo, l’articolo del Wall Street Journal Magazine pone l’accento sui collaboratori più stretti dello stilista.

Tra questi, le due nipoti Silvana, direttore creativo della linea donna, e Roberta, responsabile degli eventi e dei rapporti con le celebrità. E ancora, Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna, mediatore tra i manager del gruppo e lo stilista, e Leo Dell’Orco, amico e collaboratore dello stilista da più di 20 anni, impegnato nella linea maschile e stretto collaboratore del designer.

"Penso alla mia successione ogni giorno, da quando mi sveglio al mattino a quando vado a dormire la notte – spiega Giorgio Armani a conclusione della sua intervista -. I miei nipoti? È difficile giudicare la loro capacità, direi che sono circa al 70% delle loro possibilità. Comunque, riguardo al problema della successione la questione è sempre la stessa, così come la risposta: finché io sono qui, il boss resto io".

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