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Bioenergia creativa. L’energia è naturale

Pomodori, mele, arance e zucchero per creare energia in modo insolito e del tutto green! Quando la bioenergia diventa creativa

Lampada led alimentata da pomodori

Pensiamo alla natura, al modo in cui sfrutta la bioenergia dando vita ad un proficuo
sistema energetico. Pensiamo a qualsiasi essere vivente che la sfrutta in modo
innato e naturale. Pensiamo all’uomo, che la utilizza per muoversi, crescere,
pensare e che ha imparato, con il tempo, a controllarla e sfruttarla.
Bioenergia, dunque, "quell’energia che rende gli esseri viventi capaci di avere
attività cerebrali e di alimentare la produzione e sintesi dei tessuti
biologici".

In poche parole, l’energia è ovunque intorno a noi, fondamentale è saperla
sfruttare in modo corretto e, perché no, creativo! Pensiamo a Scelley Minteer, biologa americana, che
nel 2003 ha presentato una batteria elettrica che funziona con lo zucchero. Cygalle Shapiro, invece, ha pensato
bene di illuminare le nostre serate con la verdura, creando una lampada led
alimentata da pomodori. Come funziona: l’energia nasce da una reazione chimica
tra gli acidi del vegetale con lo zinco e il rame. Con questo progetto, Cygalle
ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spreco delle risorse,
dimostrando che ne occorrono molte per produrre una piccolissima parte di
energia, infatti la lampada funziona solo utilizzando un elevato numero di
pomodori.

In Francia uno spot dell’agenzia pubblicitaria DBB per Tropicana, recita “Energie Naturelle” e, in effetti, l’energia
elettrica per illuminare il cartellone pubblicitario scaturisce grazie alle
arance… più naturale di così! Le arance sono mantenute in posizione verticale
da una rete di punte di rame e zinco, la reazione elettrochimica tra l’acido degli
agrumi e le punte, accende l’eco – cartellone.

E la potenza delle mele non è da meno! Caleb Charland è un fotografo che ha
saputo sfruttare il ‘frutto del peccato’ per accendere una lampada led, ha
stimato l’equivalente di 10 mele per illuminare ogni led, per il suo progetto ne
ha utilizzate 300.

Tirando le somme, questi esempi di bioenergia creativa ci ricordano che se
frutta e verdura possono alimentare luci e cartelloni pubblicitari, immaginate
l’energia che possono dare al nostro corpo!