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Il coraggio delle donne di Scar Project

Il fotografo David Jay ha realizzato una serie di ritratti di donne che hanno affrontato con eroismo interventi di mastectomia oncologica

The Scar Project
David Jay

"La cicatrice rappresenta tutto quello che ho attraversato. Sono orgogliosa di quello che ho passato".

Testimonianze forti e coraggiose quelle delle donne di The Scar Project, l’iniziativa del fotografo David Jay che ha dato voce alle tante eroine sopravvissute al cancro al seno.
Dedicato a più di 10.000 donne di età inferiore ai 40 anni a cui quest’anno sarà diagnosticato il carcinoma mammario, The Scar Project è un esercizio di consapevolezza, di speranza, di riflessione e di forza di volontà. 

Il progetto prende vita in una serie di ritratti strazianti e bellissimi di giovani donne, tra i venti e trent’anni, vittime di un tumore mammario, che hanno subìto un intervento di mastectomia. Gli scatti di David Jay riflettono i corpi di donne il cui seno nudo è stato deturpato, ricostruito con o senza capezzoli , ridisegnato, cucito in orizzontale o in verticale o ad angolo acuto, concavo, doloroso, ferito, incompleto.
Non c’è bellezza diafana nei loro volti ma solo un prepotente coraggio ostentato attraverso uno sguardo di sfida che le giovani eroine hanno sfoderato davanti all’obiettivo, con lo scopo di turbare “un pubblico anestetizzato da nastri rosa e morbidi orsacchiotti” , come ha specificato David Jay.

La missione di The Scar Project ha infatti tre scopi principali: stimolare l’opinione pubblica sul problema del carcinoma mammario in giovane età, raccogliere fondi per la ricerca sul tumore e aiutare le giovani pazienti a vedere le loro cicatrici, i loro volti, i loro corpi attraverso una nuova luce di speranza.

Anche se Jay ha iniziato a costruire il progetto principalmente come una campagna di sensibilizzazione il risultato è stato molto più profondo e importante:
“Per queste giovani donne, il loro ritratto fotografico è stato vissuto come una loro vittoria personale nei confronti della malattia. – ha raccontato il fotografo – Le ha aiutate a riguadagnare la loro femminilità, sessualità e identità che era stata rubata loro dal cancro. Attraverso queste semplici fotografie, mi è sembrato che abbiamo riguadagnato un equilibrio nei confronti di questa terribile avventura e la forza per continuare il loro percorso con orgoglio”.
Sotto le cicatrici brutali del cancro, le donne di Scar Project esibiscono cicatrici “invisibili” di coraggio e di virtù che testimoniano la voglia di vivere e continuare a sperare. 

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