Pubblicato il

Lotta politica 2.0; la voce del progresso è non violenta

Il documentario Everyday Rebellion racconta le espressioni della lotta senza armi da New York a Madrid

Femen in Everyday Rebellion
Everyday Rebellion
Abbracci invece che pugni, corpi liberi piuttosto che castigati, palline colorate al posto dei proiettili. Il volto della lotta non-violenta è globale, creativo, digitale e decisamente in buona salute. Everyday Rebellion, documentario diretto dai fratelli iraniani Arash e Arman Riahi appena uscito in Italia, racconta la nuova sovversiva geografia dei movimenti non violenti in due ore di viaggi per l’intero globo. 
 
Dagli attivisti di Occupy Wall Street, alle amazzoni di Femen, passando per la protesta pacifica a Damasco, la lotta politica 2.0 detesta la violenza e utilizza gli strumenti della creatività, dell’arte e dell’umorismo per portare avanti le proprie idee. A Madrid come a Teheran, gli attivisti sperimentano la protesta creativa stravolgendo i linguaggi dell’odio e la grammatica del conflitto. A Zuccotti Park, per esempio, tutti sanno che quando la protesta si accende con l’arrivo della polizia, basta un segnale concordato perché si cominci a saltare in una girandola grottesca che confonde il lessico di manganellate e fumogeni.

A Londra gli attivisti di Everything is Ok, fronteggiano la polizia con una particolare ricetta: “Non sto protestando, sto solo parlando attraverso un microfono e quello che faccio è abbracciare le persone”, recita un membro del gruppo. A Kiev, Inna Shevchenko del gruppo Femen, decora il proprio corpo con scritte e fiori, in un linguaggio estremamente glamour che piega l’estetica della moda e della comunicazione di massa alla causa del femminismo. In Iran, quando il crepuscolo muore, milioni di abitanti accendono e spengono le luci delle proprie case per protestare contro la tirannia del regime arabo. E ancora a Damasco, come racconta un’attivista anti-regime, una pioggia di palline da tennis colorate con scritte libertarie fa impazzire le guardie di Bashar al- Assad. Alla banalità del male si risponde con l’imprevidibilità della creatività. Tra le voci che compongo il racconto dei movimenti pacifisti dell’era tencologica, anche quella di Srda Popovic, leader del movimento serbo Opor! che contribuì alla caduta di  Miloševi?’ nel 2001 e uno dei massimi esperti contemporanei della lotta non-violenta.

Oggi i movimenti di protesta corrono velocissimi grazie alla rete e si espandono in maniera verticale piuttosto che orizzontale. Basta un telefonino per diffondere i video che insegnano le tecniche della lotta non armata. Tuttavia il web produce partecipazione ma anche alienazione. Il rischio del clickattivismo, la tendenza a onorare tutte le cause rimanendo allo stadio del click virtuale, è un rischio presente in ogni movimento globale. Tutti però credono però che l’arma della creatività rappresenti lo strumento più efficace e sovversivo per portare avanti le proprie idee di mondo più egualitario; e per avere una voce rilevante dopo la fine delle violenze. A giudicare dagli sguardi smarriti dei poliziotti che si vedono ricevere un abbraccio piuttosto che una bomba carta, il progetto politico è destinato a funzionare ancora a lungo.  

 
Stile.it sceglie e raccomanda in maniera indipendente prodotti e servizi che si possono acquistare online. Ogni volta che viene fatto un acquisto attraverso uno dei link presenti nel testo, Stile.it riceve una commissione senza alcuna variazione del prezzo finale.
Categorie Tempo libero