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San valentino tra storia e leggenda

3 punti chiave per capire l’origine della festa degli innamorati

Cupido
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Da dove viene la festa degli innamorati? Perché si festeggia l’amore il 14 febbraio? Ecco le risposte, tra storia e leggenda.

Il santo. San Valentino fu vescovo di Terni, martirizzato per non aver rinunciato alla propria fede. Ci troviamo nel 270 d.c circa, e la sua decapitazione avvenne il giorno 14 febbraio (ma gli storiografi discordano sulla data precisa, in particolare sull’anno), comunque questo è il giorno che gli dedica il calendario liturgico perché inscritto nel martirologio romano. Cosa c’entra con gli innamorati? Esistono diverse versioni del suo collegamento all’amore, la più romantica è quella secondo cui durante la prigionia presso una famiglia nobiliare si innamorò della figlia cieca del suo carceriere, la quale grazie a lui riacquistò la vista. Il suo ultimo messaggio alla fanciulla terminava con ‘…il tuo Valentino’, che sarebbe all’origine ai bigliettini d’amore, ancora oggi noti come ‘valentine’. Un’altra versione lo vede come paladino dell’amore tra un pagano che egli convertì e una cristiana, dei quali celebrò il matrimonio. E ancora, annoverata tra i suoi miracoli, la sedazione di un litigio tra due giovani frapponendo tra loro una rosa rossa.

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L’origine. La celebrazione di San Valentino in quanto protettore degli innamorati fu un escamotage della Chiesa per mettere fine ad una festa pagana, quella dei Lupercalia, che si celebrava tra il 13 e il 15 febbraio. Secondo l’usanza degli antichi romani, si compivano riti propiziatori alla fertilità in onore del dio Luperco (protettore del bestiame, una delle accezioni del dio Pan), ma un’altra versione vuole le celebrazioni in ricordo di Romolo e Remo allattati dalla lupa e trovati in una grotta del colle Palatino proprio in quei giorni di febbraio. In quel periodo si narra che le donne non fossero più fertili, e dopo aver consultato un oracolo che diede un responso ‘scabroso’ si compì il rito propiziatorio del colpire la schiena della donne con stralci di pelle di montone appena sacrificato, cosa che riportò la fertilità a Roma, dice la leggenda. Fatto sta che alla Chiesa i riti pagani per la fertilità, in cui sesso e sangue non mancavano di certo, non piacevano affatto, e, come avvenne per quasi tutte le festività decisero di trasformare quei giorni di febbraio in qualcosa di ecclesiasticamente consono. Durante il papato di Gelasio, alla fine del 400, il 14 febbraio divenne la ricorrenza di San Valentino e dell’amore.

La versione romantica. Va bene Lupercalia e santi, ma l’accezione romantica da dove arriva? La versione che è arrivata a noi di questa festa sarebbe di epoca medievale, e anche qui ci sono molteplici interpretazioni. Secondo una, il romanticismo trarrebbe le sue origini dagli scritti di Geoffrey Chaucer e dal suo ‘Parlamento degli Uccelli’ in cui il 14 febbraio è associato al fidanzamento del re Riccardo II d’Inghilterra, ma più in generale alla nascita dei circoli dell’amor cortese. Altra ipotesi viene dalla Francia, perché a Parigi il 14 febbraio del 1400 venne istituito l’Alto Tribunale dell’Amore, insignito per vigilare su questioni legate ai matrimoni, i contratti d’amore, i tradimenti, addirittura alla violenza coniugale. I suoi componenti venivano selezionati anche in base alla loro conoscenza delle poesie d’amore. La grande diffusione della festività legata a San Valentino si ebbe comunque attraverso i monaci benedettini, essendo loro gli affidatari della Basilica di San Valentino a Terni.