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Virtuale e tecno-dipendente; l’identikit della relazione a distanza

Una fetta di rapporti vissuti nell’assenza fisica e con l’aiuto della tecnologia

Ragazza in videochiamata
 thinkstock
Il mondo così come lo conoscevano i nostri genitori, è diventato più piccolo. Accade per esempio che le relazioni si espandono per tutti i punti dei cinque continenti mettendo a dura prova un sentimento che ha anche bisogno di contatto e confronto diretto. É con questa fotografia che l’Istat immortala gli italiani che vivono un rapporto amoroso a distanza. Secondo l’Istituto di Statistica, è il 7,7% della popolazione residente in Italia con un’età che supera i 20 anni, pari a oltre 3 milioni e mezzo di persone, a vivere una relazione traslata nello spazio. Si tratta di uno status sentimentale che interessa principalmente i giovani al di sotto dei 30 anni (28,4%), mentre la percentuale scende al 10,8 tra i 30 e i 39 anni e al 3,4 nella fascia 40-49 anni. Intorno a un cambio di abitudini c’è però una rapida corsa della tecnologia  nell’accaparrarsi una fetta di mercato che può con la virtualità alleviare le pene inflitte dalla lontananza. 
 
Per questo motivo, Nescafé che di riti quotidiani è abbastanza esperto, ha creato una piattaforma dove le coppie a distanza possono raccontarsi e vincere un premio che li veda finalmente riuniti. Aldilà del mettere a disposizione alcuni luoghi virtuali dove incontrarsi, la tecnologia progetta soluzioni futuristiche che possano sostituire piccoli rituali condivisi. É il caso di Couple, un’applicazione di messaggistica istantanea che include tra le proprie funzionalità anche il Thumbkiss, un comando che permette, quando entrambi gli amanti posizionano il proprio pollice nello stesso punto dello schermo, di avvertire una vibrazione simile al brivido euforico del bacio.

Un altro servizio punta invece a risolvere l’annoso problema degli spostamenti a basso costo. Kayak è l’applicazione che agisce come motore di ricerca per individuare i voli più economici su una determinata tratta. Ci sono tuttavia anche dei lati positivi. Marco Rossi, presidente della Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale, spiega all’Ansa i vantaggi di un rapporto lontano dagli occhi: “Nella società 2.0 la tecnologia annulla le distanze. Questo vantaggio però non deve trasformare la relazione in una ‘coppia di cristallo’, nella quale si vuole sapere ogni aspetto della vita dell’altro. Non è importante passare molto tempo insieme, ma è fondamentale la qualità con la quale lo si vive.”. Buone notizie quindi per i tecno-lover.

 
 
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