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Il meglio della Fashion Week

Gli highlight della Settimana della Moda di Milano appena conclusa

Finale sfilata
LaPresse

La palla ora è passata a Parigi, dove è ufficialmente iniziata la fashion week che tradizionalmente segue Milano Moda Donna. La kermesse milanese si è appena conclusa, e gli addetti ai lavori tirano le somme: cosa ci ha colpito? Quali trend si sono delineati? Ecco in 5 punti gli highlight di questa edizione.

Le mamme (e Bianca Baldi col pancione). Dolce & Gabbana hanno giocato d’astuzia nel paese della mamma per eccellenza, dedicando a questa figura l’intera collezione e facendo sfilate una bellissima futura mamma, Bianca Balti, che nonostante il pancione ha cavalcato la passerella con la grazia di sempre. Creando forse l’immagine più emblematica della Settimana della Moda 2015. La musa del duo di stilisti è stata la perfetta testimonial di una collezione legata alla maternità, in cui gli iconici pizzi e ricami non scompaiono, ma si distaccano dalla valenza sexy per abbracciare una femminilità morbida e rilassata.

Tuffo nella ‘normalità’. Siamo abituati al clamore, alla provocazione che sale in passerella (a Parigi più che a Milano), e invece questa edizione ha abbassato i toni. Non si tratta di mestizia – come avvenne qualche stagione fa in pieno spauracchio economico, in cui sembrava che nessuno avesse più il coraggio di osare – ma di ritorno sul Pianeta Terra, in cui vestire ‘normale’ non ha connotati negativi ma significa portare lo stile nella vita di tutti i giorni. Tema che si ricollega alla perfezione con la celebrazione della mamma di Dolce & Gabbana, e che ha enfatizzato esplicitamente Giorgio Armani, il quale ha chiuso la settimana della moda con una collezione che riscrive la ‘normalità’ con l’eleganza dell’equilibrio. E ancora Trussardi, che auspica un ritorno allo stile ‘vero’, minimale, volutamente libero da sovrastrutture. Come loro, Gabriele Colangelo punta, con tutt’altri codici estetici, ad un’eleganza che non ha bisogno di urlare, moderna e pulita.

Gender issue. La questione di genere sale in passerella con la tendenza che Bottega Veneta traduce in look disinvolti composti da bluse e pantaloni. Con Emporio Armani che parla di donne forti e coraggiose, che non vogliono più gli orpelli romantici ma il dinamismo degli abiti che avvicinano stilisticamente i due sessi. E l’assenza di genere di Gucci, che con la prima collezione femminile di Alessandro Michele porta in passerella un’affascinante commistione tra maschile e femminile. E naturalmente Prada, che dopo l’ultima collezione uomo-donna all black porta in scena una donna certo più femminile, ma talmente rosa e zuccherosa da far pensare (e lo ha affermato Miuccia stessa) ai cliché legati alla bellezza.

Stranezze e peluria. Sì, nonostante un grande inno alla ‘normalità’ di stranezze in passerella se ne sono viste, forse tra tutte le più sorprendenti sono le calzature in stile Big Foot. Non semplicemente stivali con il pelo, ma vere e proprie scarpe ricoperte di pelliccia, come quelle che l’appena citato Alessandro Michele fa sfilare per Gucci, che a guardarle con disattenzione si possono scambiare per porcellini d’india, o cavie peruviane. Tratto distintivo di Fendi, la pelliccia ricopre interamente stivaletti e sottolinea il dettaglio della borsetta pickaboo da cui esce un uccello da un nido di pelo. Effetto peluche addirittura sui sandali per Antonio Marras, e a proposito di peluche non possiamo non citare lo zainetto teddy bear di Moschino.

Guardiamo al futuro. C’è anche chi si proietta come un razzo verso il futuro, un’incitazione a credere nell’uscita dalla crisi attraverso la creatività e il saper fare della moda. Si schiera in prima linea Versace, con una Donatella che afferma di essere stanca della nostalgia, dell’abuso di tradizionalismo, e di essere interessata alla tecnologia all’innovazione, che si traduce in emoticons sugli abiti dove un tempo c’erano le iconiche greche. E di futuro è pregna la collezione che la nuova Krizia, che oggi parla cinese, presenta nello Spazio Krizia, in cui le donne sono avvolte in futuristiche forme a uovo, quasi dei bozzoli da cui nascerà la donna nuova.