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I primi 70 anni di Franco Battiato

Il grande cantautore, compositore, musicista spegne 70 candeline e celebra una vita di eclettismo artistico

Battiato
LaPresse

Riassumere in un solo articolo la carriera di Franco Battiato è un’impresa donchisciottesca, non solo perché il cantautore siciliano, che il 23 marzo compie 70 anni, ha prodotto una discografia chilometrica dal 1972 ad oggi, ma anche perché la sua musica è così difficile da catalogare in un genere che occorrerebbe soffermarsi su ogni album, ogni ‘fase’ della sua vita artistica per spiegarlo davvero.

Nato a Ionia, provincia di Catania (frazione che all’epoca riuniva i comuni di Giarre e Riposto) è uno dei compositori, musicisti, cantautori più influenti della musica italiana. Un personaggio bizzarro per l’Italia, poco avvezza alla sperimentazione ad eccezione di casi isolati: un artista che, soprattutto ai suoi esordi negli anni ’70, sarebbe stato più facile collocare a Berlino. Nato con la musica leggera ma passato nei primi anni ’70 alla sperimentale, con un riavvicinamento al pop negli anni ’80, sempre in chiave assolutamente avanguardistica e non etichettabile, ha segnato il mondo del rock progressivo, si è lasciato influenzare dalla musica etnica, orientale, araba, fino a sperimentare incursioni nell’elettronica, nel rock, e per concludere l’opera e la classica. Chiamarlo eclettico sarebbe riduttivo, il cantautore siciliano ha creato un genere che si può solo definire ‘alla Battiato’. Suo l’enorme merito di aver portato la sperimentazione e le avanguardie nel panorama musicale italiano, e lodevole l’impresa di aver portato la musica colta, erudita, filosofica, ad un pubblico vasto. In qualche modo, è riuscito a rendere leggera la musica impegnata, fruibili i testi colti, nonostante l’eterna diatriba tra chi vi legge concetti e storie e chi li trova incomprensibili e confusionari, eppure talmente musicali da non trovare modo reale di criticarli. Un percorso non sempre lineare, che non gli ha risparmiato fischi all’inizio della carriera, anche a causa di esordi con album difficili e visionari (dai titoli come Fetus e Pollution), ma che oggi lo colloca tra i punti più alti del cantautorato italiano.

Dall’Era del Cinghiale Bianco, a Patriots, passando per il suo più grande successo, La Voce del Padrone, Caffè de la Paix, Gommalacca, L’imboscata, Fleurs, ogni album ha rappresentato un momento, un’epoca nella sua produzione musicale e artistica. Un artista che alla soglia dei 70 anni ha deciso di darsi alla musica elettronica, riarrangiando molti dei suoi pezzi con sintetizzatori nel Joe Patti’s Experimental group, il trentesimo album in studio. Nome anche del tour che stava compiendo nei teatri quando, pochi giorni fa, è stato vittima di una caduta sul palco che gli ha procurato una frattura al femore.

Alla lunghissima, eclettica, incredibile carriera musicale occorre poi aggiungere quella pittorica, che lo ha visto esporre in diverse gallerie europee, e quella nel cinema come compositore di colonne sonore e alla regia; nonché quella politica: è stato assessore al Turismo, allo Sport e allo Spettacolo della regione Sicilia sotto la giunta Crocetta, rinunciando allo stipendio, incarico che gli è stato revocato dopo un’infelice uscita sul Parlamento Europeo. Una vita ricca e impegnata insomma, e una carriera che, incidenti a parte, continua ad evolversi e a garantire sempre nuove prospettive. Tanti auguri a Franco Battiato.