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Il corpo del cinema in mostra a Castiglioncello 

Oltre 40 foto di scena immortalano l’estro e gli sforzi el reparto costumi nella difficile costruzione del personaggio

Gary Cooper sul set di Addio alle armi
Gary Cooper sul set di Addio alle armi

Raccontare il grande cinema del Novecento dal punto di vista del costume design e rendendo palese le dinamiche organizzative interne al reparto costumi, tra estro e professionalità. Ci riesce oggi una mostra dal titolo “Note di costume. Addio alle armi e altri film” che dal 16 giugno in località Castiglioncello e all’interno della undicesima edizione della rassegna “Parlare di Cinema a Castiglioncello”, prova a mostrare un lato pratico e insieme creativo del fare cinema. Infatti, dopo il successo della mostra “Sguardi sul set” che nelle ultime edizioni della manifestazione ha narrato la storia del cinema italiano attraverso le foto dei suoi protagonisti principali, passa adesso a mostrare il backstage del mestiere cinematografico.

Un processo reso possibile dalla decisione degli eredi della nota costumista Annalisa Nasalli Rocca, attiva soprattutto nella seconda metà del Novecento, di donare al Centro Cinema Città di Cesena, alcuni copioni originali e provenienti dai diversi ingaggi della professionista. Tra questi, spiccano 42 foto in bianco e nero dette di fondo, che ritraggono attori noti, Audrey Hepburn e Gary Cooper, mentre reggono curiose lavagnette, che indicavano le scene esatte girate secondo quel preciso outfit.

 “Gli eredi della costumista Annalisa Nasalli Rocca  – spiega il curatore Antonio Maraldi – hanno donato qualche anno fa al Centro Cinema una trentina di sceneggiature di film a cui la costumista aveva lavorato.  Le pagine di una decina di copioni si sono rivelate ricche di fotografie, di vari formati e accomunate da una caratteristica particolare: una lavagnetta che o è tenuta in mano dai protagonisti o appare di lato, sostenuta da un braccio anonimo. Si tratta di fotografie scattate per il reparto guardaroba, di cui Annalisa Nasalli Rocca era responsabile. Foto quasi sempre anonime utilizzate per evitare errori nei costumi di scena. Tra i film documentati si è voluto dar ampio spazio a due titoli legati alla prima guerra mondiale come Addio alle armi di Charles Vidor (1957) e Le avventure di un giovane di Martin Ritt (1962) , entrambi ispirati a pagine di Ernest Hemingway.” E così il cinema, quello delle star e degli addetti ai lavori, si scopre al proprio pubblico con insolita ironia. 

 
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