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Spaghetti alla bolognese: fatti e misfatti del piatto tipico

Piero Valdiserra, autore del libro “Spaghetti alla bolognese: l’altra faccia del tipico”, spiega come sfruttare la fama del primo di pasta a favore del territorio

spaghetti alla bolognese
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Certo, fa effetto quando sul menu di un ristorante straniero leggiamo “spaghetti alla bolognese”. Uno dei piatti di pasta più famosi al mondo, al pari delle “fettuccine Alfredo”. È uno simbolo di casa, ma anche uno dei piatti che noi italiani, al di fuori del Belpaese, non ordineremo mai…

“Spaghetti alla bolognese: l’altra faccia del tipico”

E’ il titolo del libro edito da Edi House, di Piero Valdiserra, bolognese. La sua esperienza professionale si è svolta nel settore del marketing. “Spaghetti alla bolognese: l’altra faccia del tipico” è – a detta dell’autore – il primo testo in italiano ad affrontare il piatto di pasta più diffuso e più controverso del mondo.

Il testo parte dalla constatazione dell’esistenza di moltissimi luoghi comuni sugli Spaghetti alla Bolognese, il primo piatto che porta nel nome, in tutto il mondo, la città felsinea. Nascono a Bologna nel XVI secolo e da allora la loro fama non conosce momenti di arresto. Ecco allora l’intento di confutare quanto viene detto sul piatto tipico. Il libro si sofferma in dettaglio su alcuni punti fondamentali:

Gli Spaghetti alla Bolognese non esistono

Gli Spaghetti alla Bolognese sono cattivi

Gli Spaghetti alla Bolognese sono quelli al tonno

Gli Spaghetti alla Bolognese risalgono alla Seconda Guerra Mondiale

Spaghetti alla bolognese e marketing

La critica serrata alle “leggende metropolitane” prelude alla parte positiva del testo che può riassumersi in due tesi. La prima è che il piatto rappresenta un prodotto tipico della tavola bolognese, anche se di natura decisamente particolare. Più in specifico, rappresentano l’altra faccia del tipico. La seconda è che gli spaghetti alla bolognese costituiscono un formidabile vettore di promozione della città di Bologna e del suo territorio.

Quello di Valdiserra è infatti un libro di marketing del territorio, oltre che di gastronomia. Il testo ha già suscitato la curiosità e le reazioni della stampa bolognese , di alcune TV nazionali e persino di qualche grande quotidiano estero, in virtù dell’argomento fortemente dialettico. Si tratta di un libro provocatorio che va al di là dell’immagine che il piatto tipico possa essersi fatta in giro per il globo. Il punto su cui ci si focalizza è che qualunque cosa se ne pensi, gli spaghetti alla bolognese costituiscono un formidabile vettore di promozione della città di Bologna e del suo territorio. Allora perché non sfruttarlo?

La tradizione gastronomica bolognese

Sappiamo tutti che per il piatto bolognese sarebbe meglio utilizzare le fettuccine. Ma la tradizione gastronomica è in continua evoluzione e a dire il vero, anche gli spaghetti stanno bene con il ragù. Al libro di Valdiserra collaborano anche chef che non inorridiscono all’idea che il tipico possa subire contaminazioni. Dallo storico ai giorni nostri, milioni di piatti tipici hanno subito variazioni di regione in regione. Rimane comunque il legame con il territorio e a dimostrazione della continuità della tradizione il libro contiene anche la ricetta del ragù classico alla bolognese.