La ristorazione come ‘motore’ della ripresa. Secondo il rapporto Rapporto Ristorazione della Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi relativo al 2017 i consumi alimentari fuori casa sono tornati a livelli pre-crisi. Mangiare fuori agli italiani piace, e molto. Secondo il rapporto, dedicato a Gualtiero Marchesi, bar e ristoranti sono il volano della ripresa dei consumi.
Mangiare fuori: gli italiani lo fanno spesso
Il rapporto Fipe evidenzia la crescita la crescita dei consumi fuoricasa. Rispetto alla scorso anno i servizi di ristorazione hanno registrato un 3% in più. In particolare la sola ristorazione ha guadagnato una domanda di 2,5 miliardi di euro. Agli italiani mangiare fuori piace, e si piazzano al terzo posto in Europa dopo Regno Unito e Spagna tra i popoli che lo fanno più spesso. E’ in Lombardia che si registra il maggiore aumento, seguita da Lazio e Campania. Le imprese dedite alla ristorazione crescono, e così l’offerta di lavoro. Non è tutto rose e fiori: i dati sulle imprese che chiudono sono ancora allarmanti. Ma un pizzico di ottimismo rispetto agli anni passati è contemplabile.
Pensate che oltre 5 milioni di italiani, ogni mattina, fanno colazione al bar. E 13 milioni pranzano abitualmente fuori casa. L’uso della tecnologia in questo senso ha dato una grande mano ai ristoranti, ma anche ai clienti. Recensioni sui social, app per prenotare, spesso a prezzi scontati, incentivi fidelizzanti. Infine, un dato che riguarda i prezzi. A livello generale i bar e ristoranti non hanno aumentato i prezzi dei loro servizi, o se è accaduto non è stato più dell’1%. L’inflazione non è stata un deterrente nel 2017 per chi voleva consumare un pasto fuori casa. In particolare il prezzo della tazzina di caffè rilevato nelle più importanti città italiane è addirittura inferiore a quello di un anno fa (0,93 vs. 0,95 euro).