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La moda etica e le dive di Riva

Lorenzo Riva si lascia sedurre da Angelina Jolie, la moda etica fa il suo ingresso ad AltaRoma e conquista il pubblico. Abed Mahfouz omaggia la carta marmorizzata.

Lorenzo Riva

E’ l’America di Obama che seduce gli stilisti, da Gattinoni a Sarli, da Balestra alla Ferrera. Ma anche lo star system hollywoodiano ci mette lo zampino e lo fa nella collezione di Lorenzo Riva (foto) che si è lasciato conquistare da Angelina Jolie. A lei e alla sua femminilità è dedicata la nuova collezione fatta di tailleur impeccabili con giacchine corte e maniche a ¾, gonne che fasciano il corpo e si fermano appena sopra il ginocchio ma lasciano intravedere la coscia grazie ad eleganti spacchi. Applicazioni di fiori su cappelli, giacche e abiti da sera. Questi ultimi scoprono le spalle e la schiena, hanno una delicata linea a sirena e colori come il blu, il verde, il rosa, il giallo molto tenue da cui spiccano stampe floreali.
Il penultimo giorno di sfilate vede in primo piano l’ethic mood, racchiuso nel progetto Ethical Fashion e nato dalla collaborazione tra AltaRoma e l’International Trade Center (ITC) per favorire la produzione e il consumo di moda etica di alta qualità, realizzata con il concorso del lavoro di comunità svantaggiate in paesi africani. Un progetto giovane, di appena 1 anno, ma che coinvolge più di 700 microproduttori africani, per la maggior parte donne.
Per Ethical Fashion, sono tre gli stilisti africani che hanno sfilato all’interno della manifestazione. Silvia Owori ha rappresentato la sua Uganda, paese consapevole e attento all’impatto ambientale, terra gravida dalla quale viene coltivato il cotone pregiato. Una collezione dai colori accessi come il fucsia, il blu, il rosa brillante, il giallo solare. Grandi cinture enfatizzano il punto vita sui lunghi abiti, i pantaloni sono morbidi e indossati leggermente larghi, top e abiti monospalla. Segno distintivo delle sue creazioni: perline di carta colorata fabbricate dalle contadine dell’Uganda, che spuntano su scarpe, cinture, bretelle degli abiti, creano orecchini e collane e si rincorrono sulle gonne. Imane Ayssi e il suo “Voodoo Mood” che rende omaggio alla spiritualità africana e alle sue trazioni ancestrali. Abiti moderni che fanno riferimento all’Alta Moda parigina ma che si trasformano, grazie a forti accenti africani, in magici simboli di protezione. Il tutto si gioca con il bianco e il nero, con frange che danno vita ad abiti da sera e sciarpe realizzate con pupazzi tipici dei riti voodoo. Kofi Ansah omaggia la natura nomade ed equestre delle tribù africane ma con linee contemporanee e moderne. Sugli abiti spuntano ricami, piume e stampe tribali, le gonne hanno orli in pizzo, i pantaloni sono leggermente a baloon, le scarpe, rigorosamente con il tacco, sono indossate con copri polpaccio dalle stampe tribali. Segno distintivo: i foulard e i turbanti a cingere la testa. Gli accessori sono in pelo di cammello, in osso dipinti e incisi a mano.
Il filo verde e etico che unisce questi stilisti, rapisce anche il marchio italiano Nathu che utilizza tessuti biologici e naturali ottenuti da fibre selezionate in diversi paesi del mondo ma esclusivamente Made in Italy. Nata dalla giovane matita di Carlo Contrada, la collezione vanta linee pure, raffinate, sartoriali e dettagli cromatici a contrasto. Top e camicie sartoriali, soprabiti e cappotti realizzati con lo stesso tessuto dei pantaloni, nastri di seta spuntano da pantaloni, gonne e miniabiti. Come accessori spiccano i collari, bianchi o neri, che conferiscono austerità alla donna che li indossa.
Sembrano divinità greche avvolte in pepli da sogno le donne lussuose e brillanti di Abed Mahfouz. Lo stilista omaggia la carta marmorizzata e i colori della scenografia cambiano a seconda degli abiti che sfilano. Un susseguirsi di colori in passerella: giallo, rosa, fucsia, argento, viola e una cascata di Swarovski che decora i lunghi abiti, con o senza bretelle, che giocano con veli, piume, perle. Le stoffe sono pregiate, come il taffeta e la mussola che spesso si sovrappongono creando nuove geometrie. Scaglie d’argento sui bustini ricordano la pelle dei rettili.

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