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Storia d’amore e di moda

Allegri, affiatati, spiritosi. Così sono apparsi I MISSONI, al Corso Superiore di Giornalismo di Moda all’Accademia di Costume e Moda di Roma per parlare del loro marchio. del loro percorso fatto, colori, righe e tanto amore reciproco.

modella con occhiali da sole

50 anni d’amore e la stessa passione del primo giorno. E’ forse questo il segreto del successo dei Missoni, Ottavio detto Thai e Rosita, uniti nel sacro vincolo del matrimonio e della moda da mezzo secolo.

Allegri, affiatati, spiritosi. Così sono apparsi I MISSONI, al Corso Superiore di Giornalismo di Moda all’Accademia di Costume e Moda di Roma per parlare del loro marchio e del loro percorso fatto, colori, righe e tanto amore reciproco. Ancora oggi lui accarezza il braccio di lei e lei gli tiene la mano. Tutto tra racconti farciti di battute ironiche.
A partire dall’esordio di Rosita: “Ne abbiamo fatte di tutti i colori”.

Il racconto della Missoni adventure comincia con Ottavio:
“Papà navigava per mare, mamma faceva solo mia mamma… Non studiavo. Mia mamma mi lasciava dormire perché altrimenti diventavo nervoso. Il mio percorso verso la moda è stato quasi causale. Un amico di famiglia convinse mia mamma e mia zia a comprare, negli anni ‘40 una macchina per maglieria, invece di una utilitaria. Così ho iniziato a lavorarci anche io, per curiosità. I primi lavori? Letute in lana che furono approvate dal comitato Olimpico.”
Prosegue Rosita: “Io non sapevo granché di maglie se non che mi piacevano. Ma avevo comunque un background di moda. Vengo da una famiglia di industriali delle confezioni. Sono cresciuta in mezzo alle pezze. Di tessuto ma anche di carta. Ritagliavo Vogue e tutte le riviste di moda dell’epoca. E’ stata questa la mia scuola.”
L’impiego delle tute in lana alle Olimpiadi ha spianato ai Missoni la strada verso i primi successi, il cui risultato più immediato è stata l’apertura di una piccola azienda nel seminterrato di casa.
Racconta Ottavio: “D’inverno io e la mia gentile Rosita facevamo sempre finta di dormire, perché nessuno dei due voleva alzarsi presto per accendere le stufe per i dipendenti. Alla fine poi andava lei.”

Molti gli episodi divertenti raccontati dalla coppia, che hanno farcito di aneddoti il racconto della loro pluri decennale storia. Come quello risalente al 1958, quando per la prima volta La Rinascente di Milano espose in vetrina manichini bendati con indosso abiti Missoni. Estasiati i giovani Thai e Rosita nel vedere in vetrina le loro creazioni. Fino all’arrivo di un passante, che davanti alla vetrina affermò “Per fortuna che i manichini sono bendati, se si vedessero”…

Tra l’ilarità generale Ottavio e Rosita hanno spiegato il vero segreto del loro successo. Inventarsi il lavoro della maglia giorno per giorno. “All’inizio facevamo righe orizzontali… perché la nostra macchina faceva solo quello poi sono arrivate la macchine per fare righe verticali e a zig zag.”
Interviene Rosita: “Indispensabile è anche l’entusiasmo di lavorare con i colori, sulla materia, toccare il tessuto. Credo molto nel lavoro artigianale. E’ il nostro valore aggiunto.”
A cui si somma anche l’evidente affiatamento della coppia. E’ ancora Rosita a parlare: “Basilare per il nostro equilibro è stato trasferirci, nel 1968m sulle colline lombarde dove siamo tutt’ora. Svegliarsi la mattina e vedere le Alpi e il Monte Rosa dà una carica di energia che fa superare ogni difficoltà. Svegliarsi lì ci cambia la vita.”

Oggi l’azienda di famiglia è in mano ai tre figli, Angela, Luca e Vittorio; Rosita si occupa della nuova linea per la casa e Thai è ancora il presidente con la stessa curiosità e passione del primo giorno. “L’ispirazione è ovunque. – dice – Nelle cortecce degli alberi per esempio, nelle foglie o nelle conchiglie. Tutto è ispirazione: la musica che ascolti, il vino che hai bevuto con gli amici, le passeggiate che hai fatto.”