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Paradiso dello sci

Andare a Cortina d’inverno significa avere la possibilità di entrare in uno dei templi dello sci: dalla discesa al fondo, al carving e al telemark, qui le piste offrono una varietà di pendenze, consistenze e lunghezze che ogni sciatore sogna di poter avere a disposizione.

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©JEFF CURTES

Cortina è la patria dei Ghedina (basta girare per la città e dare un’occhiata ai nomi sui campanelli delle abitazioni per rendersene conto). E Ghedina significa slalom: discese mozzafiato che la prospettiva televisiva appiattisce ma che fanno paura se viste da vicino. Muri di neve impressionanti che scoraggiano i più timorosi e sfidano gli esperti. I dati tecnici danno un’idea delle possibilità di discesa: centocinquanta chilometri di piste (di cui cento di “rosse”), cinquanta impianti di risalita e la possibilità di spostare simultaneamente sessantamila sciatori.

Le piste del Faloria sono tra le preferite per le condizione ottime della neve, e per la presenza di aree di ristoro particolarmente fornite e apprezzate dai giovani. Alcune piste laterali sono riservate agli snowboarders. Le piste del gruppo delle Tofane rappresentano l’obiettivo principale di chi si voglia cimentare in discese impegnative: “Canalone” e “Vertigine” sono due nomi che lasciano poco spazio all’immaginazione. L’area delle Cinque Torri è una delle meno battute e una delle più belle. Da qui si godono panorami meravigliosi e si può raggiungere il comprensorio del Lagazuoi: anche qui decine di chilometri di piste oltre i duemila metri di altitudine.

Per gli amanti del fondo Cortina rappresenta davvero un paradiso poiché offre entrambe le caratteristiche che un fondista richiede e che raramente trova abbinate: percorsi lunghi e diversi (ottanta chilometri in tutto) e assoluta assenza di visitatori indesiderati. Gli anelli di Fiames sono il circuito più curato e battuto dagli appassionati.

Tra le attività collaterali si segnala la possibilità di provare le emozioni e le accelerazioni che un bob sa regalare quando corre velocissimo nel percorso olimpionico (a dire il vero solo il tratto terminale del tracciato, circa mezzo chilometro di lunghezza, viene destinato ai visitatori).