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Incantevoli abiti sulle passerelle romane

Hanno incantato il pubblico le collezioni di Fausto Sarli, Ettore Bilotta e dell’olandese Addy Van Den
Krommenacker. In scena anche le creazioni di due stiliste indiane e la solidarietà del progetto “Per
riprendere il filo”.

modella capelli rossi

La città eterna continua con i suoi defilé dedicati all’alta moda, tra provocazioni e lusso, si fa spazio l’eleganza più suggestiva, in primis la collezione di Fausto Sarli, presentata a Palazzo Valentini lunedì 9 luglio. Vera lezione di stile con i suoi 45 incantevoli abiti, tailleur bordati di pelliccia, pioggia di cristalli, abiti fascianti con ricami in pelle su strati di tulle, oro e argento. Infine un abito da sposa a spirali di organza tripla e swarovski.

Non solo stilisti nostrani sulle passerelle capitoline, infatti l’Olanda con Addy Van Den Krommenacker e i suoi abiti da gran sera hanno sfilato all’interno del calendario di AtaRoma. I colori variano dal marrone all’azzurro passando per il nero, molti i dettagli luminosi, pizzi leggeri e macramé, stampe su organza animalier, chiffon e seta. Abiti in lamé oro e argento che rimandano alle dive Hollywoodiane. In scena anche un’altra fetta di Paesi Bassi con 5 giovani designer che hanno presentato le loro creazioni all’interno del progetto “Dutch Touch Rome”.

Non manca l’India nell’internazionalità romana, in scena dunque le creazioni di Pria Kataria e Neeta Lulla. La prima ha presentato mini abiti ricchi di dettagli luminosi, bellissimi ricami, bretelle gioiello, hot pant con bordi in argento, inserti di pelliccia spuntano un po’ ovunque e sul capo turbanti con filettature brillanti. Vincono l’oro e i colori della terra. Per la seconda sono i colori fluo, accessi e vibranti a farla da padrone sui mini abiti dalle scollature pronunciate da indossare con cappottini asimmetrici con fodera della stessa nuance dell’abito.

Moda e solidarietà in primo piano con il progetto “Per riprendere il filo” presentato questa mattina, martedì 10 luglio, al MAXXI, il museo di arte contemporanea di via Guido Reni. In scena, la collezione disegnata da Alviero Martini e ispirata al Giappone con lo scopo di formare donne disadattate o vittime di violenza che vivono in “case-famiglie”.

Scroscianti applausi per le creazioni del giovane e promettente Ettore Bilotta (foto) che, come testimonial, ha voluto Fabiola Sciabbarrasi Daniele, moglie di Pino Daniele presente tra il pubblico con le sue tre figlie. Un defilé suggestivo accompagnato da alcune scene del film “La vie en Rose” a cui è ispirata la collezione. E così, il dolore di Edith per la morte di Marcel è descritta da abiti total black, in jersey di lana e seta, borchie di perle e swarovski neri, sul viso una preziosa veletta in tulle ricamato. Ovunque spuntano rosari di perle e crocifissi, come per Edith che non andava mai in scena senza la ‘sua croce’. E poi, abiti fluidi dai colori tenui, abiti tatoo ricchi di punti luminosi, scollature profonde e sensuali. A chiudere il defilé, un abito da sposa con gonna a corolla in faille avorio e dal corpetto ‘cordonato’ in chiffon, tra le mani un grande rosario di perle a sostituire il classico bouquet.

In giornata sono attesi gli studenti dell’Istituto Superiore di Design, dell’Accademia Altieri, il progetto di Antonio falanga “Happy our fashion” e Raffaella Curiel.