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Arte e Media: nuovi incontri a Milano

Una collettiva di artisti italiani e internazionali del nuovo e innovativo spazio della Jerome Zodo Contemporary

The Inability to Be Looked at and the Horror of Nothing to See, performance, 2009

Una collettiva di artisti internazionali inaugura la nuova galleria Jerome Zodo Contemporary di Milano. (EX)COMMUNICATE curata proprio da Jerome Zodo, riunisce artisti che condividono la medesima filosofia della galleria, restituire un ruolo centrale al fruitore dell’opera d’arte ed è un’anteprima della programmazione futura della galleria, che vedrà alternarsi nei prossimi mesi ciascuno degli artisti che partecipano a questa iniziativa.

“Questa centralità – afferma Jerome Zodo  -ha rischiato di perdersi a causa dell’aggressività e dell’arroganza dei media nei confronti dell’arte. Un dato oramai evidente è che i mass media tendono a comunicare soprattutto se stessi a scapito dei contenuti e che qualsiasi valore venga a contatto con essi, viene assorbito e banalizzato nel meccanismo dell’auto citazione”.

Ciascuno di questi artisti suggerisce allo spettatore un percorso che lo condurrà a creare una propria percezione del reale, a farsi un’idea sul contenuto. Gli artisti invitati, utilizzando i meccanismi tipici della quotidiana fruizione della comunicazione di massa, non la collocano al centro del progetto, ma ne sfruttano i meccanismi, trasferendo l’attenzione oltre il processo cognitivo.

Hotel de Sapins di Simon Senn, video in cui tre ragazzi e tre ragazze nudi con in mano una telecamera e un numero disegnato sul corpo si muovono in uno spazio neutro di significati invita  provoca lo spettatore ad interagire con la scena mediante un telecomando. Interessante è anche il video di Terry Chatkupt, Untitle (Main Street), nel quale si susseguono, senza commento, immagini di attività commerciali chiuse, fallite, abbandonate.

The Inability to Be Looked at and the Horror of Nothing to See è il titolo della serie di fotografie di Zackary Drucker, che documentano la performance in cui l’artista, bendato, seminudo e sdraiato su un lettino, ha chiesto al pubblico di togliergli i peli dal corpo con delle pinzette.

E ancora l’approccio ironico e sintetico di Ben Grasso, le reinterpretazioni ingenue di classici cinematografici di Tigran Khachartyan. In mostra anche le opere di Bertold Stallmach, di Andrew Schoultz degli artisti californiani Simmons & Burke e di Federico Solm, artista italiano, newyorkese d’adozione, recente vincitore di un Fellowship del Guggenheim Museum.

(Ex)communicate
21 gennaio – 27 febbraio 2010
Milano, Jerome Zodo Contemporary
Orari: da martedì a sabato, dalle 10 alle 19; chiuso domenica e lunedì.
Ingresso libero
Informazioni: tel. 02.20241935; fax 02.20244861

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