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La “signora delle rose”: Anna Molinari

Artigianalità, glamour, innovazione, difesa del Made in Italy sono gli intenti dell’Anna Molinari imprenditrice e stilista. Una donna forte che incita i suoi colleghi a creare un fronte compatto per contrastare la crisi.

Anna Molinari
Foto di Chiara Caputi. Copyright © Nexta, 2010

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"Basta con i piumini tutti uguali. Per il prossimo inverno la donna Blugirl indosserà la pelliccia, ma di maglia made in Carpi, lavorata artigianalmente", è la dichiarazione di Anna Molinari rilasciata per il Sole 24 Ore dopo la sfilata di stamattina. Una frase che è il manifesto dei suoi intenti di stilista e imprenditrice: artigianalità, innovazione, glamour e difesa del prodotto italiano.

La designer immagina una donna vestita di rosa, ma è determinata quando si tratta di difendere il suo lavoro e il made in Italy,  al punto di non avere paura di schierarsi apertamente contro sua maestà Anna Wintour. Dopo il caos creato dalla direttrice di Vogue America nel calendario delle sfilate di Milano Moda, la Molinari ha voluto dichiarare il suo disappunto con una lettera aperta su “Il Giornale”, incitando gli stilisti italiani a creare un fronte compatto: “La stampa internazionale, seppur influente, non può in alcun modo condizionare la settimana della moda milanese ed è necessaria una risposta netta e condivisa da parte del sistema moda italiano.” Un’imprenditrice, che non subisce passivamente la crisi ma cerca di contrastarla con le sue creazioni e una donna forte, che scrolla con le sue parole i colleghi uomini.

L’appellativo di “signora delle rose” attribuitole da Beppe Modenese, presidente onorario della Camera Nazionale della Moda non deve confondere, si può essere romantiche e femminili, ma all’occorrenza di devono tirare fuori le unghie. Perché le rose hanno anche le spine.

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