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Il punto zero del presente

“C’era una volta un futuro”, progetto dell’Associazione Opera Rebis a cura di Antonia Alampi e Anna Simone inaugura a Roma il 5 Marzo

C'era una volta un futuro

Precarietà, instabilità economica, generazioni che crescono a cavallo tra un passato che si espande e un futuro che recede. Mettete questa visione politica e sociale all’interno dei locali di una ex-fabbrica di materassi vuota nel cuore del quartiere popolare di San Lorenzo a Roma ed avrete la formula da cui nasce “C’era una volta un futuro”, progetto dell’Associazione Opera Rebis a cura di Antonia Alampi e Anna Simone.

La mostra che inaugura il 5 Marzo, nasce nell’intento delle curatrici proprio per riflettere sul presente che si manifesta nelle caratteristiche stesse della struttura espositiva, luogo del cui passato si hanno informazioni approssimative e il cui futuro è assolutamente imprevedibile. Nessun connotato vintage addolcisce il degrado che stiamo attraversando.

Dieci artisti italiani, Thomas Bugno, Luca Cutrufelli,  Dario D’Aronco, Marco Fedele Di Catrano, Marco Di Giovanni, Elettrophonica, Michele Giangrande, Agnese Trocchi, Alessandro Giuliano, Giorgio Orbi e Christian Niccoli, sono stati invitati a prendere contatto con i locali espositivi e ad immaginare interventi site-specific nel tentativo di dare forma a quella carica emotiva necessaria nel perseguire le ambizioni e coltivare i sogni. Un punto zero della creatività.
Ripartire da dove siamo, da quello che abbiamo senza addolcire in nessun modo il dato di fatto.

La rielaborazione delle caratteristiche morfologiche dell’architettura, il concetto di limite imposto, l’obsolescenza tecnologica, le visioni nostalgiche o apocalittiche, le simbologie usate ed abusate, sono solo alcuni dei diversi aspetti trattati da opere che s’inseriscono, si amalgamano e traggono ispirazione dallo spazio stesso.

Durante l’intero periodo di apertura della mostra, dal 5 al 19 Marzo si susseguiranno diversi eventi collaterali – concerti, incontri, performance, workshop – a partire dall’esibizione degli Elettrophonica diy sound machines in programma per il giorno dell’inaugurazione.

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