Pubblicato il

Questo non è un paese per giovani

Claudia Cucchiarato racconta le storie di giovani italiani che decidono di cercare all’estero un’opportunità

Ragazza che fa l'autostop

L’Italia non è un paese per giovani? E’ questa la domanda che ritorna, come un mantra, nelle pagine del libro di Claudia Cucchiarato, una giovane giornalista freelance che vive, come moltissimi suoi coetanei italiani, in una delle tante eurocities del continente. Sognava di fare la giornalista in Italia, ma le sue aspirazioni si infrangono in Italia contro il muro dell’immobilismo, degli stage non retribuiti, dei mesi (o anni) di tirocinio (alias lavoro non pagato), le fatiche immani prendere il tesserino da giornalista.

Poi a un certo si chiede “Perché?”. E decide, come tanti altri, di darsi un’altra chance. Caccia a un volo low cost e in men che non si dica si ritrova catapultata in un’altra città europea. A ricominciare da zero. A imparare tutto, dalla lingua agli orari di apertura e chiusura dei negozi.  Migrare non è mai facile. Lo sanno, drammaticamente, tutti quelli che dal Sud del mondo cercano in tutti i modi di scalare le muraglie che circondano la ‘fortezza Europa’, ma lo sanno anche, in modo diverso, le migliaia di giovani italiani che ogni anno decidono di uscire dalla fila stanca che paralizza l’Italia per cercar fortuna altrove.

Si parla poco di questi italiani. Qualche volta si pubblica un articolo sul giornale sui “cervelli in fuga”, sulle eccellenze italiane che dopo lauree, master e dottorati e si scontrano con un mondo fatto di baroni, di risorse ridotte al lumicino, di cavilli burocratici, e vanno a ingrossare le fila dei ricercatori nelle più prestigiose università del mondo. Claudia però ci racconta di un’altra faccia della medaglia. Non solo i cervelli in fuga, ma ragazzi e ragazze di qualsiasi livello di istruzione o estrazione sociale scelgono di andar via. Diversi tra loro, ma accomunati da un sentimento di insofferenza e di frustrazione per le scarse opportunità di vivere sereni e di poter esprimere al meglio il proprio talento in Italia.

Nel libro “Vivo altrove” i lettori troveranno le storie di questi ragazzi. Non tutte sono storie di successi sfolgoranti, di carriere dorate. Alcuni si accontentano di fare i camerieri o gli impiegati in un call center in una capitale europea, solo perché vivere lì offre stimoli diversi, dà comunque la sensazione di poter cogliere delle opportunità. Altri vivono altrove perché il loro orientamento sessuale non è riconosciuto da diritti in Italia, uno dei tre paesi europei a non avere una legge sulle unioni civili. Altri ancora emigrano perché possono farlo, perché loro – a differenza del loro paese – hanno capito da tempo cos’è l’Unione Europea, considerano l’Europa una sorta di patria allargata, e sono diventati bravissimi a cercare i voli più economici o le stanze in affitto più convenienti. Le storie di Giulia, Alvise, Letizia, Gabriele, Matteo, Marco, Michela e di tanti altri raccontano, nella loro diversità, di una comune ricerca di un’opportunità, una qualsiasi, di realizzarsi.

Autore: Claudia Cucchiarato

Titolo: Vivo altrove

Editore: Bruno Mondadori

Pagine: 228

Prezzo: € 18,00