Pubblicato il

Un progetto fashion a Kabul

Tarsian&Blinkley è un brand di abbigliamento e accessori con sede in Afghanistan, dove le donne creano meravigliosi manufatti e la moda diventa consapevole

Occhi di donna con velo

Ci sono scommesse più azzardate di altre, e ci sono donne pronte a tentare la sorte per fare il bene di altre, anche se in pochi credono nel loro successo. Ma Sarah Takesh non si è lasciata intimidire dalla grande sfida che l’attendeva, e, con tenacia e passione, ha portato a termine il suo obbiettivo. Sarah Takesh è una fashion designer di origini curdo-iraniane, che ha completato gli studi alla Columbia University e dopo il diploma ha intrapreso un’attività nel settore della moda con sede a New York.  Ha lavorato per Michael Kors, Donna Karan, Alberta Ferretti. Ha ulteriormente arricchito il suo bagaglio culturale iscrivendosi alla Bussiness School di Berkley, California.

Ma il suo percorso nel mondo fashion ha preso ben presto una svolta decisiva, che l’ha portata in una delle location più impensabili e difficili per un settore che solitamente è tutto jet set e provocazione: Kabul, Afghanistan.

Tarsian&Blinkley è il brand da lei fondato nel 2003, la scommessa su cui pochi hanno puntato, ma che ha fatto ricredere i più scettici. A distanza di 7 anni Tarsian&Blinkley è una realtà importantissima per le donne di Kabul, e un esempio di moda consapevole, socialmente utile, che non dimentica la spensieratezza del mondo glamour, ma lo fa in un modo originale e intelligente. Sarah Takesh è riuscita a portare a Kabul il sogno di una moda chic ma sostenibile, impiegando manodopera locale che, in molti casi, crea veri e propri pezzi unici di altissimo valore. Le donne di Kabul hanno qui la possibilità di mettere in pratica la loro abilità manuale, dando libero sfogo alla creatività, imparando a sostenersi ed emanciparsi grazie ad un impiego ben pagato.

La produzione del brand include giacche, pantaloni, camicie, top, accessori dallo stile etno-chic (tanto amato nei paesi Occidentali) e creati con fibre naturali: si tratta di una vera e propria fusione tra occidente e oriente, in cui le donne afghane sono al centro di un’opera importantissima dal punto di vista dell’integrazione e della sostenibilità. Il progetto di Sarah Takesh è nato interamente con l’auto-sostentamento, creando un brand che può andare orgoglioso della propria coscienziosità e del proprio stile assolutamente chic.

Sarah, si legge nella sua biografia, ha sempre subito il fascino di un paese come l’Afghanistan grazie ai racconti d’infanzia della madre, cresciuta nelle regioni feudali al confine con l’Iran. La vita tribale scaturiva dai racconti come misteriosa e romantica, e appena ha potuto Sarah ha voluto visitare quei territori, rimanendo incantata dalla loro bellezza ma profondamente turbata per le condizioni delle donne del luogo. Essendo cresciuta negli Stati Uniti, la voglia di unire il passato e il presente, le possibilità di un paese ricco con le esigenze di uno povero e afflitto dalla guerra, la passione per la moda e l’amore per il manufatto, hanno spronato Sarah a dare vita ad un progetto, in cui pochi avrebbero scommesso. Ma che si è rivelato un assoluto successo, sotto tutti i punti di vista.

Vai alla rubrica Protagonisti di Stile.it