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Einstein rivive su Twitter

Nell’anniversario della morte del grande scienziato, oggi sul scoial network sono in molti a riproporre i suoi celebri aforismi

Albert Einstein
LaPresse

Cade oggi il cinquantesettesimo anniversario della morte di Albert Einstein. Il grande scienziato di origine tedesca, Premio Nobel per la fisica nel 1921 e votato da Time nel 1999 personaggio del secolo, è infatti morto a Princeton, negli Stati Uniti, il 18 aprile del 1955.

Padre della teoria della relatività e tra i più grandi scienziati di tutti i tempi, Einstein è però anche entrato nell’immaginario collettivo più di tanti altri colleghi e non solo per motivi scientifici: grazie al suo impegno pacifista, per la sua stessa fisionomia spesso immortalata in celebri immagini (come quella in cui mostra la lingua ai fotografi) o in virtù delle curiosità di cui si è reso protagonista nel corso di tutta la sua esistenza.

Ma anche per le tante citazioni a lui attribuite (a volte erroneamente) che proprio oggi sono in molti a riproporre sul proprio account di Twitter. Da quelle sulla religione (“Dio non gioca a dadi” o “Per me, la parola Dio non è niente di più che un’espressione e un
prodotto dell’umana debolezza, e la Bibbia è una collezione di onorevoli
ma primitive leggende”) a quelle sul talento (“Non ho particolari talenti, sono soltanto appassionatamente curioso”), fino alle fosche previsioni legate all’evoluzione umana (“Non so come sarà combattuta la Terza guerra mondiale, ma ti posso dire che cosa useranno nella Quarta: pietre!”) o all’età della tecnica (“Un giorno le macchine riusciranno a risolvere tutti i problemi, ma mai nessuna di esse potrà porne uno”). Ennensima dimostrazione della modernità e dell’attualità del suo pensiero.

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