Pubblicato il

Iphone e Polaroid, il futuro riscopre il passato

E’ il sogno di ogni appassionato di fotografia, e potrebbe diventare presto realtà: trasformare in Polaroid le immagini scattate con l’Iphone

Polaroid

Chi ama la fotografia, non può non nutrire un sentimento di nostalgico affetto per le Polaroid, mitiche foto istantanee scomparse dal mercato. Ebbene, se siete tra questi preparatevi a ‘riabbracciare’ le affascinanti istantanee del passato grazie al gadget più contemporaneo che ci sia, l’Iphone. Un progetto firmato Impossible Istant Lab, un team di eterogenei appassionati di fotografia che un anno fa si è messo in testa di creare un prototipo di camera Polaroid a cui attaccare l’Iphone. In pratica, scatti con lo smartphone, e sviluppi con la Polaroid: un sogno che diventa realtà. Un progetto davvero rivoluzionario sia nel concept che nel design, tecnologia di altissima qualità made in Germany, che sarà in grado di coniugare la fotografia digitale con l’analogica.
Viviamo in un mondo di fotografie digitali, siamo oberati da immagini, eppure non abbiamo più una bella foto da attaccare al muro, da tenere tra le pagine di un libro, da incorniciare. Certo la stampa esiste e funziona più che bene, ma il passaggio non è immediato. Ecco che scattare una foto con l’Iphone, selezionarla, posizionare il telefono su questo nuovo congegno e averla in pochi minuti fresca di stampa formato Polaroid farà brillare gli occhi a tutti gli appassionati.
Per ora è nato solo il prototipo di Impossible Instant Lab, perché il progetto vero e proprio nascerà grazie al sito di crowfunding, Kickstarter. Si tratta di una piattaforma per progetti di tecnologia e design che hanno bisogno del contributo degli utenti per nascere e divenire commerciali. E dunque, il sogno di trasformare in analogico le immagini digitali passa per questa piattaforma: il primo traguardo è stato raggiunto (250.000 dollari raccolti in meno di 30 ore!), ora si ambisce a superare il secondo e mandare davvero in produzione questa macchina dei sogni analogici. Se vi interessa contribuire, date un’occhiata qui.

Giulia Mattioli