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Tecnologia Green, tre app che fanno bene all’ambiente

Muoversi senza macchina, sostenere l’economia circolare, fare la raccolta differenziata: ecco come coltivare uno stile di vita sostenibile

Tecnologia Green
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Da quando Greta Thunberg è entrata nella scena mondiale, i governi e le aziende hanno iniziato ad ascoltare maggiormente gli ambientalisti. Non tanto per la Thunberg in sé, quando per il suo seguito: milioni di giovani in tutto il pianeta hanno iniziato a scioperare. A ricordare che “la nostra casa è in fiamme“. E a ricordare, anche, il messaggio forse più celebre di Gandhi: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo“. Su questa scia c’è chi ha iniziato a fare eco-business o green-washing. Certo, gli interessi prima di tutto, ma se tutto questo fa bene all’ambiente poco importa. Un esempio? La bontà di tre app, per una tecnologia green che fa bene all’ambiente.

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Tecnologia Green: ‘Mercato circolare’

I creatori di questa app ricordano che ogni anno finiscono in mare dai 5 ai 13 milioni di tonnellate di plastica. Tra l’altro a un ritmo vertiginoso: entro il 2050 ci sarà più plastica in mare che esseri viventi. Ci sono però anche degli imprenditori, a centinaia, che hanno cambiato la loro produzione, trasformando i rifiuti. Attraverso Mercato Circolare l’utente può trovare prodotti, servizi ed eventi che realizzano l’economia circolare, ossia quella che ha come obiettivo l’eliminazione dei rifiuti. Ogni utente ha la possibilità di segnalare sempre nuovi soggetti e nuove attività sostenibili.

‘Movecoin’

Movecoin è un’app che fa guadagnare l’utente che la utilizza semplicemente camminando, correndo o andando in bici. La particolarità è che i soldi incassati possono essere spesi unicamente negli esercizi commerciali convenzionati. L’obiettivo è facilmente intuibile: incoraggiare gli spostamenti senza usare auto e altri mezzi inquinanti. Come funziona? Basta scaricare l’app su iPhone o su smartphone Android per guadagnare dei token digitali (i “Move”) per ogni chilometro percorso (dieci centesimi). L’app consente di monitorare non solo la distanza percorsa, ma anche la velocità e la durata, attraverso il segnale Gps.

‘Junker’

Dove buttare il cartone della pizza? E il contenitore in tetrapack dopo aver finito la salsa? Domande che ci siamo posti almeno una volta da quando facciamo la raccolta differenziata. Qualche volta non troviamo risposta immediata e quindi improvvisiamo. Ma grazie a Junker nessuno avrà più alcun problema davanti ai cassonetti.

Junker è un’app inventata da quattro ragazzi, a Bologna, per semplificare la raccolta differenziata. “Parla” nove lingue. Come funziona? Basta geolocalizzarsi e scattare la foto del rifiuto da riciclare per capire dove buttarlo. La geolocalizzazione serve a far capire all’intelligenza artificiale in quale Comune ci troviamo, così da individuare subito i cassonetti corretti. L’app interpreta inoltre i simboli della raccolta differenziata: basta inquadrarlo per ottenere l’indicazione del giusto smistamento. Il database di Junker è vasto, conta oltre un milione e mezzo di prodotti registrati. Si trova  per iPhone e per Android

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