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Dove evitare la fine del mondo

Ci sono due località, una in Francia e una in Italia, che dovrebbero sfuggire alla profezia dei Maya: Bugarach e Angrogna

Bugarach
Foto @ AP

Come immaginate la fine del mondo? Grandi esplosioni, inondazioni, terremoti, voragini? Qualsiasi sia la vostra visione dell’Armageddon che si dovrebbe verificare tra poco più di una settimana, sappiate che qualcuno ha già scoperto come salvarsi. Non in cima ad una piramide Maya, nemmeno al centro del cerchio di megaliti a Stonehenge, né tantomeno ai piedi dei Moai dell’Isola di Pasqua. La salvezza è molto più comoda e vicina, talmente comoda che offre due scelte: Bugarach, in Francia tra Carcassonne e Perpignan, e Pradeltorno, frazione di Angrogna, in Piemonte.

Queste due località minuscole, abitate da poche centinaia di abitanti, non verranno sconquassate dall’Apocalisse, che evidentemente si fermerà un centinaio di metri più a valle, visto che si tratta di due paesini di montagna (Pirenei francesi e Val Pellice, Alpi Cozie). Da cosa nasca la loro presunta salvezza è un mistero, ma qualcuno già da anni ha cominciato ad indicare i due luoghi come i predestinati a sopravvivere al 21 dicembre 2012. Diverse storie e leggende ammantano di fascino Bugarach e Angrogna.

Per quanto riguarda il paesino francese, è da decenni che il turismo esoterico fa tappa lì, essendo considerato un luogo magico ed energetico, in particolare per la presenza del Picco di Bugarach, montagna che dal punto di vista geologico presenta una strana conformazione. Secondo molti, gli aerei che sorvolano la zona vedono improvvisamente andare in tilt la strumentazione di volo, secondo altri non sono nuovi gli incontri ravvicinati con extraterrestri, secondo altri ancora, le grotte che il monte racchiude sono pregne di energia esoterica. Grandi nomi del cinema e della letteratura come Victor Hugo, Jules Verne e in tempi recenti Stephen Spielberg hanno soggiornato nella località pirenaica, traendone ispirazione per le loro opere.

Meno ‘new age’ il fascino di Predeltorno-Angrogna, ma comunque identificata come località magica per i rituali che un tempo avrebbero compiuto i Valdesi, confessione protestante un tempo considerata eretica, che ha trovato in Val Pellice il suo rifugio alle persecuzioni. Ad unire le sorti di questi due paesini montani, un grande, inestimabile fattore comune: sarebbe passato di qui (e secondo alcune versioni si sarebbe proprio fermato) il Sacro Graal. C’è chi pensa si trovi ancora a Bugarach, chi dice che giaccia in Piemonte, fatto sta che il calice sacro è stato ‘avvistato’ in entrambe le località.

Per quanto riguarda il piccolo borgo italiano, la vita non è cambiata molto se non per qualche curioso, qualche turista in più o magari giornalista che fa domande riguardo alla profezia dei Maya. Tuttavia per la località francese il discorso è molto più serio: il turismo da fine del mondo ha letteralmente invaso Bugarach! Centinaia di visitatori, tanto che i pochissimi alberghi del luogo (circa 2) sono sempre strapieni, un villaggio tranquillo e pacifico che di colpo vive frenetico come una metropoli, con tanto di speculatori: i prezzi delle case sono preoccupantemente saliti, e addirittura per gli affitti di camere si leggono cifre da capogiro, neanche fossero gli Champs Elysée o Times Square a Capodanno. Il sindaco Jean-Pierre Delord sta cercando in tutti i modi di scoraggiare i turisti da Apocalisse, e le sue dichiarazioni diventano ogni giorno più arrabbiate. Ironia della sorte, potrebbe essere proprio la profezia della non-fine del mondo a cambiare per sempre la vita dell’unico paese che sopravvivrà.

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