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Esordio positivo per Le invasioni barbariche

La prima puntata del programma ha totalizzato il 5% di share

Daria Bignardi

Daria Bignardi ce l’ha fatta ancora una volta. La conduttrice di La7 riesce a mantenersi al di sopra del 4% di share tenendo incollati al televisore 1 milione e 165.000 spettatori. Il programma “Le invasioni barbariche” , punta di diamante del palinsesto La7, ha debuttato ieri sera per la nona stagione consecutiva rinnovando il look e il format.

Tra le nuove proposte anche l’introduzione dell’inedita “Agenda” di Geppi Cucciari, da tutti considerata la rivelazione dell’anno. Comica sarda nata sul palcoscenico di Zelig , la Cucciari si è fatta strada tra la rete via cavo partecipando come ospite irriverente a Victor Victoria, Italia’s Got Talent e G’Day in cui ha esordito come conduttrice.
“Tutti la amano”, precisa la Bignardi , “ma lei è ancora meglio di quel che sembra. Femmina con valori antichi e grande battutista, velocissima.”

Novità anche sul fronte della struttura del programma: la formula prevede quattro interviste a serata (e non più tre) a personaggi conosciuti o ancora da scoprire, con uno sguardo sempre fisso sull’attualità del Paese.

Ha aperto la prima puntata Matteo Renzi, il sindaco di Firenze, rimasto lontano dalle telecamere dopo le elezioni del centro sinistra. “È il politico dell’anno”, rivela la Bignardi, “non si vedeva in tv dal 2 dicembre, giorno delle primarie”.

Protagonista della seconda intervista Lorenzo Amurri, figlio dello scrittore Antonio e autore del romanzo autobiografico “Apnea”, per poi passare la parola ai tre giudici del programma tv “MasterchefJoe Bastianich, Bruno Barbieri e Carlo Cracco.

Conclude la puntata una lunga intervista a Tiziano Ferro che, racconta la conduttrice, “ha voglia di fare chiarezza su tante scemenze che si sono dette negli ultimi mesi”.

Niente talk show ma solo interviste mirate e condite con un pizzico di satira intelligente: una ricetta vincente per la ex conduttrice del Grande Fratello, che ha esordito raccogliendo consensi positivi sia nel pubblico che nell’auditel.