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Mangiare con consapevolezza

La Mindfulness insegna a riappropriarsi della semplice gioia di nutrirci. Ecco qualche semplice regola

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Molto spesso non riusciamo a mangiare in maniera corretta. Talvolta, infatti, tendiamo a perdere la consapevolezza del nostro agire, di noi stessi e del cibo, cadendo in uno stato di estraneazione dovuta alle preoccupazioni quotidiane. Tuttavia, la pediatra e monaca buddista Jan Chozen-Bay ha lanciato un nuovo regime alimentare capace di porre un rimedio a quest’attitudine molto diffusa nelle popolazioni occidentali. Stiamo parlando della Mindful Eating: un forma di meditazione applicata all’alimentazione.
Spesso, infatti, non si mangia per fame. Il cibo svolge diverse funzioni e viene utilizzato principalmente per calmare, stordire, premiare e punire se stessi. Tuttavia, se non vengono comprese le ragioni alla base del senso di fame, ogni dieta si trasforma in una vana soluzione. Per poter uscire da questo stato di inconsapevolezza, e cominciare a mangiare in modo cosciente e razionale, è bene quindi concentrarsi sulle diverse sensazioni che è possibile provare tramite l’alimentazione. Inoltre, Jan Chozen-Bay, nel suo libro “Mindful Eating: A Guide to Rediscovering a Healthy and Joyful Relationship with Food”, individua 7 tipi di fame che corrispondono ad altrettanti bisogni che chiedono di essere ascoltati.
 
“Prima di mangiare nutri la vista”. Spesso il piatto diventa invisibile in quanto si è distratti da altro, dallo smartphone alla televisione. Tuttavia, se non ci si prende il tempo necessario per osservare bene ciò che si sta mangiando, l’esperienza non si completa e si rimane insoddisfatti. La soluzione è curare la preparazione e la presentazione dei piatti, in modo da riuscire ad appagare anche la cosiddetta “fame degli occhi”.
 
“Goditi i profumi”. L’olfatto è il vero giudice di un piatto. In connessione con la parte più primitiva del cervello, ha un filo diretto con l’inconscio e gli istinti. Alcuni profumi sono irresistibili: quello della pizza appena sfornata e l’aroma del caffè. Spesso andiamo alla ricerca di certi cibi solo per il loro odore, è bene quindi diventarne consapevoli ed evitare le abbuffate. 
 
“Prenditi il tempo di assaporare”. Sulla lingua ci sono fino a 10.000 papille gustative pronte a regalare tutto il piacere del cibo. Però, chi mangia in fretta non sente i sapori. E’ bene quindi prendersi il tempo necessario per assaporare e gustare un piatto fino in fondo. Lasciarsi tentare da nuove esperienze culinarie potrebbe essere la soluzione ideale per riscoprire la curiosità del semplice assaporare. 
 
“Scopri se è vero appetito”. Mentre la bocca percepisce le sfumature dei sapori, per lo stomaco conta solo la sensazione di vuoto o pieno. Se, in teoria, quest’organo è sintonizzato con i meccanismi fisiologici di fame e sazietà, in realtà risente tantissimo delle emozioni. Per scoprire se è vero appetito, è bene mangiare con calma, respirare a fondo ed ascoltare cosa dice il corpo.
 
“Ascolta i bisogni del corpo”. E’ difficile riuscire a capire quando il nostro corpo richiede determinati nutrienti. Ad esempio, d’estate il desiderio di cibi salati è più alto che in inverno, in quanto tramite la sudorazione si perdono elevate quantità di sali minerali. La cosiddetta “fame cellulare” si sente meglio a digiuno, perché l’organismo è più pulito e richiede quello di cui ha davvero bisogno.
 
“Trova il nutrimento dentro di te”. La “fame del cuore” pilota molte scelte alimentari. Infatti, spesso, i desideri alimentari corrispondono a veri e propri vuoti affettivi. Per sopperire a questa necessità è meglio non esagerare con il cioccolato e preparare una bella tavola, cucinando qualcosa di buono e coccolandosi. Bisogna trasformare il momento del pasto, in una situazione ricca di emozioni positive. 
 
“Liberati dai filtri razionali”. Quando ci concentriamo troppo sulle calorie, sui grassi e sugli zuccheri, i pasti diventano meno appaganti. Questa forma di iper-controllo della mente porta a perdere di vista le sensazioni: diventarne consapevoli è la chiave per non farsene condizionare. E’ bene, quindi, mentre si mangia, fare attenzione al proprio dialogo interiore e lasciare sullo sfondo i pensieri che non ci permettono di godere a pieno del cibo. 
 
 
 
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