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Le griffe firmano i social network

Non si limitano ad usarli: le case di moda e i social a volte si fondono

Social Network Gucci
press office
Che i social network e le case di moda abbiamo un rapporto molto stretto è cosa nota. La diffusione capillare di un prodotto che prima era di nicchia arriva attraverso le immagini di Instagram, i Tweet, i video di Snapchat, i post su Facebook. E non si tratta più solo di pubblicizzare una collezione, ma di aggiungere contenuti dai dietro le quinte di una sfilata, dagli uffici creativi, comunicare pensieri e opinioni senza passare per interviste o comunicati stampa ufficiali. La moda è probabilmente uno dei settori che più ha beneficiato dell’ausilio dei social network, e in un certo senso è anche uno dei settori che più si è fatto plasmare da questo fenomeno culturale globale. Nel bene e nel male.


L’annuncio di Burberry della campgna stampa su Snapchat
 

Un legame che per certe griffe è strettissimo, come per esempio nel caso di Burberry. La maison inglese sembra aver eletto Snapchat il ‘suo’ social favorito: a settembre la sfilata di Londra con la collezione primavera estate 2016 è stata seguita live tramite il social attraverso brevi video e immagini che permettevano all’utente di guardare la sfilata come dal front row. Pochi secondi per ogni capo, e via un altro. La griffe ha affidato a Snapchat una campagna pubblicitaria ad hoc, che i follower hanno potuto seguire nel backstage: gli utenti potevano accedere in diretta al set fotografico di Mario Testino. E ancora, sui social del brand e su Snapchat Burberry lancia la campagna Festive, un cortometraggio dedicato al Natale che omaggia il musical Billy Elliot, con un cast di celebrità (Naomi Campbell, Rosie Huntigton-Whiteley per citarne un paio).
 

Non solo usa i social ma crea i social Gucci, che ha di recente lanciato #GucciGram, progetto digitale creativo il cui nome evoca la più famosa piattaforma per immagini del web. Il riferimento culturale dei social network fa da fondo ad un progetto in cui si invitano i talenti creativi, illustratori, designer ad immaginare opere d’arte che raffigurino i motivi iconici delle stampe Gucci Blooms e Gucci Caleido (rispettivamente floreale e geometrica). Ecco che #GucciGram diventa una piattaforma in cui arte e moda si fondono partendo dal presupposto ‘social’. Il risultato? Una raccolta di immagini che esprimono la libertà creativa, un progetto cross-culturale che prende spunti dalla storia dell’arte, dalle icone classiche, ma anche dai cartoni animati, da personaggi surreali. L’iniziativa, lanciata dal Direttore Creativo Alessandro Michele viene ospitata su micro-sito visibile all’indirizzo gucci.com/guccigram