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Le luci artificiali influiscono sulla linea

Abbadonate la città se ci tenete alla linea: una ricerca suggerisce la correlazione tra luminarie e obesità

City lights
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La buona notizia è che non ci sono ancora prove certe, ma solo ‘dati statistici significativi’; la cattiva notizia è che se il risultato dell’indagine che sta conducendo l’Università di Haifa (Israele) venisse confermato, dovremmo non solo cambiare stile di vita, ma proprio abbandonare le città più vivaci del mondo. O almeno occorrerebbe farlo se ci si tiene alla linea: lo studio a cui ci riferiamo suggerisce infatti che ci sia una correlazione tra luci artificiali e obesità. Ovvero, chi vive in luoghi particolarmente illuminati (cioè quasi tutte le grandi città del pianeta) sarebbe portato ad un’alterazione del metabolismo e quindi più incline a diventare da sovrappeso o obeso.
 
La ricerca si basa su analisi delle immagini satellitari fornite dall’esercito statunitense raccolte sotto l’acronimo di ALAN – Artificial Light at Night, e i dati sull’obesità forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il team di ricercatori di Haifa ha trovato un link significativo tra concentrazione di persone sovrappeso e vicinanza ad aree intensamente illuminate. N.A. Rybnikova, membro del team di ricerca, ha dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che le luci artificiali potrebbero indurre le persone a mangiare anche dopo il tramonto, ovvero quando il processo metabolico è per natura rallentato. Inoltre, gli studiosi sono propensi a credere che le luci artificiali influenzino la produzione di melatonina, sostanza secreta dalla ghiandola pineale che controlla il ciclo del sonno. E il ciclo del sonno è strettamente legato alla linea.
 
Tuttavia i ricercatori per ora ‘assolvono’ le lampadine domestiche, puntando il dito contro le grandi luminarie delle metropoli e di tutti i device elettronici, inclusi quelli piccoli come gli smartphone. Non è l’unica ricerca effettuata in questa direzione. Anche l’Università del Colorado, in un altro studio, ha trovato indizi sull’influenza delle luci artificiali emanate dagli edifici, dai cartelloni pubblicitari, dalle luminarie delle metropoli e disturbi del metabolismo, lo ha spiegato la dottoressa Laura Fonken a Reuters. Naturalmente occorre includere in questi risultati una visione più ampia dell’urbanesimo moderno: si fa meno movimento grazie ad automobili e mezzi di trasporto, si assumono più calorie provenienti da grassi, zuccheri, si fanno sempre più lavori sedentari. Sono molti i fattori che alterano i processi metabolici oggigiorno tra gli abitanti delle grandi metropoli, ma quello che i ricercatori stanno cercando di dimostrare è che in corrispondenza di aumenti dell’intensità ALAN si hanno evidenti accrescimenti dei dati sull’obesità. Rimaniamo in attesa dei risultati definitivi. 
 
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