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Perché è sempre meglio far decantare il vino

Anche il bianco, il rosé e persino lo champagne: ce lo spiega un esperto

decanter
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Bere una bevanda da un bicchiere piuttosto che un altro può fare la differenza. Il modo in cui il profumo si sprigiona, come il liquido arriva alle labbra, possono cambiare decisamente l’esperienza. Questo vale specialmente per il vino, e difatti ad ogni tipologia occorrerebbe associare il calice adatto. E tuttavia non è solo il bicchiere, e nemmeno solo la qualità del vino ad influire sull’esperienza finale. E’ anche quello che si fa prima di versarlo: secondo Maximilian Riedel, CEO dell’omonima e celeberrima azienda di cristalleria e calici, ogni vino dovrebbe prima passare dal decanter. Quello strumento ad ampolla che spesso associamo ai vini rossi invecchiati e corposi, andrebbe invece utilizzato sempre, per qualsiasi vino. Dal rosé allo champagne. Scopriamo perché (fonte).

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Decanter, uno strumento per chi ama il vino

In generale, decantare il vino serve ad ossigenarlo, e a favorire l’eliminazione di possibili sedimenti sul fondo della bottiglia. E, spiega l’esperto, è proprio per questo motivo che il decanter è nato dallo Champagne. Questo pregiato vino infatti fermenta grazie all’azione dei lieviti, e in tempi remoti decantarlo serviva a dividere i lieviti dalla bevanda. Oggi questo processo avviene in modo meccanico, a monte (il lievito sale fino al collo della bottiglia, lo si lascia congelare, e quindi lo si rimuove solidificato). Spesso si teme che decantando lo Champagne si perdano le bollicine, ma è un errore: non si tratta di bolle aggiunte con anidride carbonica (come nel Prosecco), ma di bolle da fermentazione. Che quindi rimangono nel vino.

Per quanto riguarda i vini giovani, che costituiscono la maggioranza del mercato enologico comune, c’è una buona ragione per la quale farli passare dal decanter. Ovvero, per farli ‘maturare’. Prendendo aria si ammorbidiscono, perdono eventuali odori poco piacevoli derivanti da solfiti, sprigionano aromi e gusti. E il rosé? Sì, anche il rosé va decantato: è un ottimo modo per liberarsi delle note sgradevoli che a volte lasciano i solfiti. E lo stesso vale per i bianchi. Non occorre che il vino rimanga per ore nel decanter. Se è piuttosto vecchio 8 ore sono l’ideale. Ma con vini giovani, o con i bianchi, basta qualche decina di minuti prima di consumarlo. Provate a fare un test: aprite una bottiglia di vino, versatene subito un calice, e il resto mettetelo nel decanter prima di servirlo. Sentirete la differenza.

Infine, ogni vino dovrebbe essere associato al suo decanter. Ne esistono di diverse forme, per diversi vini. Ma in generale, anche il semplice travaso in una caraffa, se siete a casa e non vi formalizzate, sarà sufficiente a notare la differenza.

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