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I funghi aiutano a mantenere il cervello giovane

Ne bastano 300 grammi a settimana per dimezzare il rischio di declino cognitivo: parola dei ricercatori della National University di Singapore

disturbo neurocognitivo minore
Courtesy of©RistoArnaudov/iStock

A volte prestare più attenzione a quello che finisce nel piatto potrebbe rivelarsi una scelta saggia per quel che concerne la salvaguardia della propria salute. In primis di quella del cervello. Che dire ad esempio dei funghi? Stando a quanto riporta il Daily Mail questi alimenti potrebbero rivelarsi una sorta di elisir di giovinezza. L’affermazione arriva dai ricercatori della National University di Singapore secondo i quali mangiando 300 gr o più di funghi cotti sarebbe possibile dimezzare il rischio di disturbo neurocognitivo minore (MCI) nelle persone anziane. Tale condizione può portare a frequenti dimenticanze nonché a una riduzione delle capacità linguistiche e della soglia di attenzione. “Questa correlazione è sorprendente e incoraggiante” – ha detto uno dei ricercatori, la Dott.ssa Feng Lei.

I funghi contro il disturbo neurocognitivo minore

I funghi infatti, stando a quanto spiegato dal Dott. Irwin Cheah, contengono l’ergotioneina (ET), un amminoacido dal potere antiossidante e antinfiammatorio che il corpo non può produrre da solo. Dove si trova? Negli alimenti. Un precedente studio aveva portato i ricercatori ad appurare che i livelli di ergotioneina erano molto più bassi nelle persone anziane affette da MCI.

Attraverso questo nuovo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease, sono state intervistate circa 600 persone. Tutte di nazionalità cinese e con un’età superiore ai 60 anni. Gli studiosi hanno analizzato la loro alimentazione per un periodo di tempo pari a sei anni e hanno osservato il loro stato di salute.

Cosa è emerso? Coloro che mangiavano più di due porzioni di funghi cotti ogni settimana (varietà champignon, orecchioni, shiitake così come i funghi secchi e quelli in scatola) avevano fino al 50% in meno di probabilità di avere un declino cognitivo. Se 300 g di funghi possono sembrare un quantitativo elevato, i ricercatori rassicurano affermando che anche una porzione più piccola può essere utile per ridurre il rischio di MCI.

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La Dott.ssa Lei Feng, insieme al suo team, intende portare avanti ricerche più dettagliate al fine di arrivare a capire se esista un nesso causale tra il consumo di tali alimenti e la riduzione del disturbo.

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