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Wabi-sabi, l’arte giapponese dell’imperfezione

Recipienti diversi nei colori e nelle forme compongono il vero pezzo unico. Così a fare tendenza è una nuova sensibilità estetica

Wabi-sabi
©Pixabay

‘Stay calm, stay wabi-sabi’. Inutile affannarsi nell’avere una casa moderna e piena di superfici geometricamente perfette. Arredare wabi-sabi significa che un piatto scheggiato può essere considerato bello e trovare posto a tavola accanto a uno perfettamente integro. O, ancora, che l’irregolarità dei volumi – servizi diversi, ciotole dai formati differenti – vada conservata, esaltata e non ostacolata. E infine che l’usura, proprio perché non è mai uguale a se stessa, è fonte di autenticità.

Il modo più lineare per tradurre la filosofia nipponica è: “uno stile di vita che si concentra nel trovare la bellezza nell’imperfezione della vita, accettando pacificamente il circolo naturale della crescita e del decadimento”.

Wabi significa natura, sabi, si riferisce allo scorrere inesorabile del tempo. Ma parliamo di un concetto molto fluido che guarda a un modus vivendi semplice e ossessionato dal pezzo unico. Come applicarlo in casa?

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Wabi-sabi stile

Wabi-sabi in casa: le regole

Non avere paura dell’usura. Un esempio su tutti. Nella cerimonia del tè giapponese teiere e vassoi di lacca sono apprezzati di più se portano i segni del tempo. Impariamo da questo. Sì quindi a piatti con piccole schegge, oppure servizi che accostano fantasie e materiali differenti, o a taglieri che mostrano le venature del legno e il passaggio del coltello. Oltre al fatto che potete sempre optare per una classica teiera in ghisa come vuole la tradizione. Sulla grande scala invece sono benvenuti i mobili non eccessivamente rifiniti, senza smalto o inserti successivi che mostrano la natura intima del materiale.

 

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Valorizzare i grigi e i blu. Wabi-sabi è contemplazione e accettazione delle cose. Quindi è normale che si associ a uno stile di vita malinconico con corrispondenze anche nelle scelte della tonalità più cupe. Sono da valorizzare gli arredi che comprendono tutta la scala dei grigi e dei blu più intensi. Su cuscini, tessili, lenzuola ma anche negli oggetti più piccoli.

 

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Scegliere materiali naturali poco lavorati. Legno naturale e pietra scura sono tra i pattern ricorrenti dallo stile wabi-sabi. Non è proibito quindi utilizzare un pallet in casa come tavolino oppure optare per una pietra nera e lucida come portavaso. Fiori secchi come la lavanda, soluzioni floreali colorate e sistemate in vaso nell’osservanza della tecnica ikebana, contribuiscono a una casa originale e inedita.

 

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