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Piante e orti, come trovarli verdi al rientro dalle vacanze

L’agronomo spiega tutti i segreti per idratare con i giusti metodi vasi e giardini per evitare che secchino durante la nostra assenza

giardiniere che installa sistema di irrigazione

Nel periodo estivo le piante hanno un fabbisogno idrico che spesso viene soddisfatto con irrigazioni generalmente giornaliere. Cosa fare quando si parte per le vacanze? In genere ci si affida a rimedi “fai-da-te” consigliati da parenti e amici: un esempio per tutti è la classica bottiglia piena conficcata a testa in giù nelle piante, che dovrebbe garantire una dose costante di idratazione al terreno. Ma è davvero questo metodo artigianale quello più indicato per evitare brutte sorprese al rientro? Lo abbiamo chiesto ad un esperto agronomo, Michele Librandi, che spiega: «Nel caso di piante in vaso,  certo si può ricorrere al più economico metodo della “bottiglia rovesciata”, ma non semplicemente mettendola nel terreno. La bottiglia va tagliata alla base e collegata attraverso il collo, avvitandola, ad un irrigatore “a goccia” singolo, del quale può essere regolata la portata. Successivamente irrigatore e bottiglia vengono inseriti all’interno del vaso, per mezzo di un supporto conficcato nel terreno, la bottiglia viene riempita fino all’orlo e si può poi regolare la portata del gocciolatore (dell’acqua in uscita)».

piante irrigate con bottiglie capovolte

Attenzione a non eccedere nella regolazione, altrimenti l’acqua finirebbe troppo presto, mentre siamo ancora a metà vacanza. Naturalmente ogni vaso necessita della sua bottiglia e del suo irrigatore. Come questo proposto dalla Labota che si installa senza attrezzi, semplicemente praticando alcuni fori sul fondo della bottiglia o tagliandola alla base.

«Sempre per ambienti interni, – consiglia Librandi – esistono degli irrigatori automatici per vasi (prodigi della tecnologia) che possono essere alimentati anche a batteria e permettono di irrigare più vasi contemporaneamente. Sono dotati di un sistema di tubicini collegato al corpo pompa; questa pesca l’acqua di irrigazione da una vaschetta (o da un bidone se i vasi sono tanti) ed è in grado di portare l’acqua a diversi vasi, riuscendo eventualmente ad arrivare anche a quelli posizionati in altezza (fino a 2 metri circa)».

L’ideale è un impianto come questo  sistema di irrigazione a goccia della Landrip, tutto in uno, che viene installato in meno di 15 minuti, così che si può iniziare subito ad innaffiare le piante. Dotato di pompa di irrigazione  leggera e di dimensioni compatte.

 

Ma come si fa se invece di qualche piantina da balcone, ci si deve prendere cura di un giardino o di un orticello? Spiega ancora l’agronomo: «Esistono vari metodi, alcuni economici ed altri più dispendiosi, per fornire alle piante l’acqua necessaria alla sopravvivenza.  In caso di orti all’aperto, è fondamentale avere un impianto di irrigazione già installato, con tubazione di adduzione a cui sono collegate le manichette per i filari. In questo caso è possibile installare un timer a monte della tubazione di adduzione. Ne esistono a batteria, ed i più performanti permettono di programmare l’irrigazione per l’intera settimana, in modo da poter decidere anche di irrigare a giorni alterni, se necessario».

 

tablet e irrigazione piante

«In caso di aiuole o prati, vale lo stesso discorso – conclude Librandi – In tal caso però potrebbe essere presente un impianto di irrigazione ben strutturato, e dunque potrebbe essere fornito di una centralina di irrigazione vera e propria». Queste centraline permettono di programmare l’irrigazione sette giorni su sette, eventualmente gestendo anche più settori. Le più avanzate permettono anche il collegamento wifi e possono prevedere dei sensori di pioggia, in modo da evitare di irrigare in caso di temporali.

Ultimo aggiornamento il 28 Aprile 2024 4:09
 

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