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Orlanda e il mito dell’androgino

Jacqueline Harpman esplora gli angoli più nascosti del sé riprendendo un mito immortale: quello dell’androgino, l’essere perfetto composto da maschile e femminile

Modello androgino

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In un venerdì pomeriggio primaverile, seduta in una brasserie della Gare du Nord, Aline Berger aspetta il treno che la riporterà a casa, dopo qualche giorno di ricerche in biblioteca a Parigi. Insegnante di letteratura all’università di Bruxelles, Aline è una normale trentacinquenne, con una vita felice e senza grilli per la testa. In attesa che il suo treno arrivi, cerca di immergersi nella lettura del libro che ha in mano, il romanzo di Virginia WoolfOrlando”. Questa la scena iniziale di “Orlanda”, complesso ed evocativo romanzo della scrittrice e psicanalista belga Jacqueline Harpman.

Aline è distratta, svogliata, e il suo sguardo, che abbandona spesso le pagine del libro, finisce per posarsi su un bel giovane, vent’anni o poco più, seduto di fronte a lei. In quel momento si produce qualcosa di assolutamente inatteso: nasce Orlanda, la metà maschiaccia e ribelle di Aline, soffocata per tanto tempo dalle sovrastrutture di una vita ordinata e giudiziosa, uno spirito che, finalmente libero, si incarna nel giovane sconosciuto della stazione, Lucien Lefrène. Il distacco di Orlanda da Aline, impercettibile dall’esterno, genera una ferita la cui guarigione imporrà ad Aline un faticoso percorso dentro se stessa e fuori, verso un impossibile e agognato ricongiungimento con la sua metà imprudente e gioiosa.

Aline e Lucien tornano alle loro rispettive case e ai loro rispettivi amori, separati dai treni che nel frattempo arrivano e ripartono, senza accorgersi di quanto accaduto: ma la vita non potrà più essere la stessa per loro, Orlanda libera e senza regole li tiene legati. Mentre Lucien si lancia, cavalcato da Orlanda, in una serie di relazioni con uomini più grandi e ricchi, Aline continua a vivere la sua vita con un senso di vuoto e di mancanza crescente. E’ solo quando Orlanda guida Lucien verso Aline che il mistero esplode: come le due metà del mito platonico dell’androgino, separate da una malvagia volontà divina, non possono essere felici se non ritrovandosi e fondendosi in una nuova unità, anche Aline dovrà ritrovare un nuovo equilibrio riconoscendo e accogliendo come parte di sé Orlanda.

Ecco che Lucien/Orlanda e Aline finiscono per intrecciare le loro esistenze in una storia che non può che essere ambigua, scabrosa, fuori da qualsiasi schema, con colpi di scena e situazioni imprevedibili. Un’ambiguità relazionale che l’autrice di questo romanzo, Jacqueline Harpman, coglie attraverso una lingua che è fatta di continui slittamenti, in cui l’io narrante fluisce da un personaggio all’altro senza che il lettore riesca a definirne in modo compiuto e assoluto i confini e i limiti.

Autore: Jacqueline Harpman
Titolo: Orlanda
Editore: Voland
Pagine: 245
Prezzo: € 14,00

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