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Dormire insieme: un bene o un male per il sonno?

Co-sleeping o anni nello stesso letto aumentano il livello di ossitocina. Ma il risposo è disturbato. Ecco perché

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Dormire insieme o addirittura in tanti. Nel 2012 è stato dimostrato che il sonno nello stesso letto o la co-sleeping facessero miracoli per il sonno.

Dormire insieme: benefici e rischi

Uno studio americano del 2012 attesta che dormire in due fa bene al cuore. Avere accanto una persona ridurrebbe il cortisolo, ormone dello stress, e farebbe aumentare l’ossitocina. In realtà è un beneficio che riguarda più le donne. Secondo uno studio dell’Università del Michigan, il gentil sesso andrebbe a dormire poco prima degli uomini. E al mattino si alzerebbe poco dopo. In questo modo le signore guadagnano mezz’ora di riposo in più rispetto ai loro compagni. Le donne risentono di più delle variazioni di luce e stagioni. Ma con il passare degli anni la differenza tende a scomparire.

La solitudine non piace a nessuno. E stando alla ricerca americana, il fatto di dormire in compagnia aiuta a condurre una vita migliore. È questo il motivo per cui in questi anni sono nati locali di co-sleeping. Un sistema a pagamento in cui è possibile affittare “compagni di sonno”, anche solo per un riposino pomeridiano. Il boom a Tokyo e New York.

Durante il sonno viviamo uno stato di temporanea incoscienza. Dormire insieme rievoca sensazioni di protezione e calore. Sentimenti che difficilmente riescono a crearsi fra persone che non si conoscono. Per questo motivo avere accanto chi si ama è di sicuro il rimedio migliore per cadere nelle braccia di Morfeo.

Giornata Mondiale del Sonno

A metà marzo si è svolta 17° edizione della Giornata Mondiale del Sonno. Tra i dati degli studi scientifici condotti in materia, esce fuori che dormire in due non è proprio sinonimo di buon riposo. Sul settimanale Grazia (edizione francese), si scopre che una persona su due non dorme bene. E la colpa potrebbe essere proprio dei compagni di stanza.

Sono stati riportati i risultati di un sondaggio condotto fra 1.000 persone al di sopra dei 18 anni. Risvegli notturni, il movimento, temperature troppo elevate, il “ruba piumone” e soprattutto il russare. Il 43% degli intervistati ha risposto che sono che questi elementi di disturbo, allontanano il dovuto riposo.

Dormire nello stesso letto non comporta solo benefici. A meno che nessuno dei due russi, si muova, o parla nel sonno… Per gli specialisti, questi inconvenienti possono, a lungo termine, avere un impatto negativo sulla salute. Elementi così fastidiosi causano “debiti del sonno”. L’accumulo di ore di sonno arretrate possono portare a ipertensione, diabete, sovrappeso e disturbi psicologici. La soluzione? Parlarne con il partner e decidere come comportarsi. Oppure optare per un letto più grande. Ed è per questo motivo che il 55% delle coppie francesi scelgono un letto di 160 cm di larghezza.

Letto “estraneo” e primavera: problemi per il sonno

Non è un capriccio quello di preferire il proprio letto ad altri. Una ricerca della Brown University di Providence (USA), pubblicata su Current Biology, rivela che dormendo fuori casa, l’emisfero sinistro del nostro cervello è semi-vigile e più attento ai rumori. In primavera inoltre, è possibile che si verifichino disturbi del riposo, soprattutto nelle donne. È opportuno dunque creare tutte le condizioni possibili per poter dormire a dovere. Ascoltare il proprio corpo è il consiglio migliore per vivere al meglio l’arrivo della bella stagione. Quando ci si sente stanchi, riposate. Anche se avete dimenticato da tempo cosa sia un “pisolino”.

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