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Lipofilling al seno per una bellezza naturale

Niente protesi. Per avere un bel seno sodo basta utilizzare il proprio grasso. Come funziona l’intervento, quali i costi e i rischi?

Lipofilling seno
Courtesy of©John Sommer/iStock

Lipofilling, sapete cos’è?
La prova costume è li che attende e, come il peggiore degli incubi, si insinua nella mente di tutte coloro che, alla sola idea di spogliarsi, rabbrividiscono. A volte quelle che, apparentemente, sono solo delle piccole imperfezioni possono causare insicurezze e soprattutto disagi a livello sociale. Il seno si sa, è una delle parti del corpo che più contribuisce a sottolineare la femminilità di ogni donna.

Alzi la mano chi non se ne prende cura con oli e creme al fine di scongiurarne il rilassamento. Sono tanti però i fattori che, a prescindere dal proprio volere, possono portare alla perdita di tonicità. Qualche esempio? Un dimagrimento, una gravidanza etc. E’ così che inizia il calvario che porta a nascondersi barricandosi in reggiseni iper imbottiti. Mai disperare. Per recuperare fiducia in se stesse è possibile ricorrere alla chirurgia estetica.

Nuovo volume al seno con il lipofilling

Per ovviare al problema qualcuno fa appello alla mastoplastica additiva. Grazie all’utilizzo di protesi, è possibile aumentare di una o più taglie il volume del proprio seno. Sono tante però le persone frenate dal prezzo, dalla paura e dai possibili rischi che un intervento di tale portata potrebbe comportare.

Quando si vuole semplicemente migliorare la tonicità e si auspica a un seno sodo la soluzione potrebbe essere il lipofilling. In cosa consiste? “Si utilizza il grasso del paziente per aumentare il volume del seno a livello delle mammelle”- ha spiegato il Dr. Paolo Mezzana, Specialista e Dottore di Ricerca in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica.

Parliamo di un intervento di chirurgia plastica ricostruttiva nato, in realtà, per supportare le pazienti post-tumorali. L’obiettivo? Ridare loro quel volume perso a seguito dell’asportazione del tumore.

Attenzione però a non fare confusione. Non bisogna aspettarsi di passare da una seconda scarsa a una quarta. “Il lipofilling porta sì a un vero e proprio aumento di volume, ma in piccole quantità” – tende a precisare il Dr. Mezzana.

A chi è consigliato dunque? “Parliamo di una soluzione ideale per tutte quelle pazienti che non puntano a un drastico cambiamento ma vogliono dare semplicemente sostegno alla mammella”.

Il chirurgo poi aggiunge: “Se si parte da una taglia zero, per avere un effetto visibile, non bisogna sottoporsi al lipofilling. In tal caso servono le protesi”. Risultati interessanti si hanno invece nel caso di soggetti che intendono dare turgore a una mammella già sviluppata. “Si può passare da una coppa svuotata a una coppa piena con un effetto liftante”. Come evidenzia il chirurgo, infatti: “Questo è un intervento per fare un bel seno piccolo”.

Mastoplastica o lipofilling? Le differenze

Quando si parla di mastoplastica additiva e lipofilling si parla di due interventi completamente diversi. Nel primo caso, grazie all’inserimento di protesi, si ha un aumento volumetrico consistente, prevedibile e stabile nel tempo.

Nel caso del lipofilling le cose vanno diversamente. “L’aumento non è particolarmente prevedibile. Bisogna poi ricordare che, parte del grasso che viene innestato al di sotto della ghiandola mammaria, viene riassorbito. Solo una parte attecchisce.” I risultati sul grasso spostato sono comunque durevoli nel tempo. I vantaggi? Non si impianta nessun corpo estraneo ma solo il grasso del paziente. Non si hanno cicatrici e l’aspetto è dunque molto naturale.

I rischi? Sono quelli di un classico intervento chirurgico. “Le complicazioni riguardano la possibile formazione di cisti oleose o di micro calcificazioni. Oggigiorno con la risonanza magnetica si può dirimere qualsiasi dubbio dal punto di vista oncologico” – precisa l’esperto. “E’ possibile inoltre che si verifichi l’infezione del grasso innestato. Con un’adeguata terapia antibiotica e affidandosi a mani sicure, non si corre però alcun rischio”.

Affidarsi solo a veri professionisti

L’operazione può essere effettuata, come tende a sottolineare il Dr. Mezzana, solo su pazienti che godono di ottima salute. E’ bene inoltre scegliere con la massima attenzione la persona a cui affidarsi. “L’intervento deve essere fatto in un ambiente protetto, in una sala operatoria autorizzata.”

Come capire se la persona individuata è realmente un professionista? “Gli interventi vanno effettuati solo dagli specialisti di chirurgia plastica iscritti alle società riconosciute a livello nazionale. Come la Sicpre – Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica e l’Associazione Italiana di Chirurgia Plastica Estetica che si chiama Aicpe”. Sui loro siti, infatti, è possibile individuare gli elenchi di tutti i chirurghi abilitati ad effettuare procedure di chirurgia estetica in maniera sicura.

In cosa consiste l’intervento

Cosa bisogna aspettarsi dunque da questo tipo di operazione? “L’intervento si fa in sedazione profonda, in presenza dell’anestetista. Senza essere intubate. L’area di prelievo viene trattata in anestesia locale. Si preleva tutto a circuito chiuso con dei cestelli appositi che separano il grasso dai liquidi e dall’eventuale sangue che può uscire durante l’aspirazione. Questo grasso viene messo in delle siringhe e iniettato con delle cannule al di sotto della ghiandola mammaria” – spiega il chirurgo.

Chi dovesse sottoporsi a questo intervento in prossimità dell’estate deve solo prestare attenzione alle aree trattate. Ovvero a quella di prelievo, dove si fa una piccola lipoaspirazione, e alla mammella dove viene innestato. “Bisogna utilizzare uno schermo totale durante l’esposizione al sole”.

I costi

Venendo al dunque, di che cifre parliamo? “Questo intervento, a livello economico, ha un costo varabile che oscilla tra i 3.000 e i 6.000 euro” – ha concluso Mezzana.

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