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Tutti pazzi per Niki

“Ero una donna arrabbiata…Sono diventata artista perché non avevo alternative. Era il mio destino”. Parola
di Niki de Saint Phalle

Niki de Saint Phalle

Ci sono persone che senza mai incontrarla, si sono perdutamente innamorate; altre le hanno scritto infuocate lettere di passione. Chi l’ha amata avrà avuto, almeno una volta, l’ebbrezza di passeggiare dentro la sua creatura “Il Giardino dei Tarocchi”. E ancora adesso il pensiero di lei infiamma e suscita pensieri straordinari.

Niki de Saint Phalle nasce a Neully-sur-Seine nata a Parigi, in Francia nel 1930, da padre francese e madre americana era una cittadina del mondo, poliglotta e legata ad amicizie internazionali, e a luoghi lontani. La famiglia si stabilisce nel 1937 a New York, dove Niki studia presso scuole cattoliche e pubbliche, alternando la vita negli Stati Uniti con le vacanze estive presso i nonni al castello Filerval in Francia.

La prima tappa della sua carriera artistica si esprime nella letteratura. Scrive poesie, studia teatro e sogna di diventare attrice. Si sposa con lo scrittore Harry Mathews con cui avrà due figli, Laura e Philip. Mathews studia musica e Niki comincia a dipingere. Nel 1952 si trasferiscono a Parigi, dove Niki si dedica al teatro e Mathews alla musica. A seguito di una grave crisi nervosa viene ricoverata in ospedale a Nizza e scopre nella pittura la sua terapia e da qui decide di dedicarvisi completamente.

Niki esplora poi la rappresentazione artistica femminile e realizza delle figure a grandezza naturale. Queste opere prendono progressivamente consistenza diventando le Nanas. “Ho costruito la prima casa di Nana nel 1967. Una casa di bambola per adulti, – grande tanto da potercisi sedere e sognare dentro”. Con l’aiuto del marito Jean Tinguely, realizza a Garavicchio, presso Capalbio in Toscana, a partire dal 1979, il Giardino dei Tarocchi, opera ispirata al Parco Güell di Gaudi di Barcellona. Tra le sue opere più tardive la Fontaine des automates eseguita nella piazza del Centre Pompidou a Parigi.

L’artista si trasferisce in California, dove realizza un gruppo di otto serigrafie intitolato Diario Californiano. Lavora con l’architetto Botta sul progetto della costruzione di un’Arca di Noè monumentale per la città di Gerusalemme. Scrive e realizza il suo primo film, Daddy, in collaborazione con Peter Whitehead e successivamente Camelia e il Drago e Un sogno più lungo della notte. Muore nel 2002 per una malattia respiratoria.

Alla Tate di Liverpool è in corso una mostra dedicata a questa artista indipendente. L’intera carriera di Niki de Saint Phalle, più di cinque decenni, scorre nelle sale: femminismo, mitologia, violenza, ansie personali e politica nelle sue opere prorompenti.
Lavori in continua metamorfosi, richieste di libertà, squasso delle convenzioni, in esposizione i capolavori, ma anche opere poco conosciute, di una tra le più originali e particolari artiste del XX secolo.

Appuntamento a Liverpool o in Toscana, esiste una seria possibilità di potersi innamorare.