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La movida etnea

Dal tramonto all’alba, un itinerario per la notte catanese, tra musica e cocktail, lungo percorsi in cui snob e grunge non sono opposti. Ma piccole variazioni di un unico tema, il divertimento.

Etna movida notturna Catania

Dal tramonto all’alba, un itinerario per la notte catanese, tra musica e cocktail,  lungo percorsi in cui snob e grunge non sono opposti. Ma piccole variazioni di un unico tema, il divertimento.

La città che ha dato i natali a Bellini non ha dimenticato il primo, ma non unico, genio musicale. Dal Maestro ha preso quel gusto di teatralità non retorica che in Sicilia si trova solo a Catania (a proposito, il capoluogo etneo ha la più alta concentrazione di teatri di tutta l’isola). Tra i vicoli cittadini o da qualche parte subito fuori sono nati altri artisti: Mario Venuti, Carmen Consoli, Gianni Bella e i Flor de Mal. Da tutti Catania ha preso qualcosa, dando in cambio ispirazione ed entusiasmo, che continua a farne un milieu di sperimentazione sui generis.  Ecco dunque un itinerario per la notte catanese, tra musica e cocktail,  lungo percorsi in cui snob e grunge non sono opposti. Ma piccole variazioni di un unico tema, il divertimento.

Si può iniziare dal “Caffè Europa”, ottima pasticceria con quasi un secolo di attività alle spalle e che al tramonto si trasforma in una sorta di lounge bar in stile meneghino. Oppure dalla “Cappella Bonaiuto”, dove si mesce vino di alto livello in ambiente molto trendy negli spazi di una antica cappella ristrutturata. Se la stagione lo suggerisce si va avanti con un seltz limone e sale o una bevanda al mandarino in uno dei ciospi (chioschi) intorno. Altrimenti si lascia piazza Europa e si inizia non lontano, lo struscio vero e proprio inizia però lungo e intorno alla scalinata Alessi. È qui che si condensa la movida bohémienne e le sue mille varianti: ci sono locali underground – fieri e fedeli allo stile dimesso e no-frills – e altri che si danno un tono e ammiccano ai giovani meno radical e più chic. Tutti comunque, pur oscillando in maniera imprevedibile tra questi estremi, sono autentici e quasi sempre dotati di cucine di livello insospettabilmente alto. Si segnalano il “Nevsky” – d’ispirazione antagonista ma a suo modo quasi dadaista e colto, in perfetto stile Battiato (nato vicino a Catania) – e “La Chiave”, discopub dalle parti del Teatro Massimo. all’Ostello vale la pena fare un salto per l’ambiente informale e per la sorpresa che si ha una volta scesi sotto il livello della strada: una vista sul fiume sotterraneo di Catania!

Se si ha tempo la cosa migliore da fare, per ascoltare della buona musica in un ambiente piacevole è andare ai “Mercati Generali”: un’antica struttura appena fuori città, lungo la Catania-Gela (km 69 della s.s. 417), è stata ristrutturata in maniera intelligente e rappresenta un contenitore di musica dall’offerta molto ampia e di alto livello. Altrimenti “Zo”, anch’esso uno spazio per ascoltare musica, bere, assistere a eventi e altro. Si trova vicino alla stazione ed è stato ricavato in uno stabile di una zona industriale riconvertita.

Si è fatta l’ora in cui si domanda se andare a finalmente dormire, stanchi e contenti, oppure continuare chè “tanto ormai è quasi giorno”. Beh, se si opta per la seconda ipotesi – e a Catania capita spesso, tutto l’anno – non resta che mettersi in cammino per il porto. Le prime barche stanno per tornare con le reti bagnate e cassette piene. E godersi lo spettacolo, tra notte e alba, mangiando qualcosa alla ormai celebre “Etoile d’Or”.