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Lo stile in maschera a Venezia

Riflettori puntati sul Carnevale più spettacolare d’Italia che mette in scena come ogni anno l’inconfondibile stile di Venezia in maschera. Guarda le foto su Stile.it

Venezia Carnevale
Credits©La presse

Dal 13 al 24 febbraio Venezia si traveste anche quest’anno per ospitare il suo Carnevale, un evento importantissimo che chiama a raccolta turisti da tutto il mondo. Il volto coperto da una maschera dorata, solo gli occhi si intravedono, guardano a destra e a sinistra, cercano di carpire le reazioni di chi osserva il suo camminare lento in un fruscio di crinolina.

Sono tante le maschere che si muovo per i calli e i campielli di Venezia durante il carnevale e ognuna ha una storia da raccontare. Anche i turisti si fanno coinvolgere dall’atmosfera di festa che avvolge tutta la città ed è difficile quindi non vedere qualcuno in maschera.

Ci sono Arlecchino, Pantalone, Pulcinella, maschere tipiche della commedia dell’arte, ma anche damine del Settecento, Don Giovanni, personaggi più contemporanei oppure costumi nuovi con soggetti inediti e divertenti. Sono le maschere veneziane però, realizzate secondo la tradizione in cartapesta, il vero simbolo del carnevale. Guarda le foto su Stile.it

D’oro, d’argento, arricchite di piume, lustrini e pailette coprono tutto il volto e affascinano per il mistero che nascondono. Ancora oggi gli artigiani che fabbricano queste maschere, chiamati maschereri, possono vantare un loro statuto, datato aprile 1436, che li annovera tra gli artisti e i pittori.

Il carnevale veneziano ha origini antichissime, il primo documento che fa riferimento a questa festa risale a oltre nove secoli fa e, da allora, la manifestazione ha seguito il corso della storia e rappresentando le tradizioni delle diverse epoche. Nel Settecento Venezia e il suo carnevale erano il mondo di Giacomo Casanova, un mondo fatto di feste, galanterie, conquiste amorose, dove si muovevano pittori come Boucher e Fragonard, Longhi, Rosalba Carriera e Giambattista Tiepolo, la patria di Carlo Goldoni e la sua commedia dei caratteri. È a quel mondo che si ispira ancora oggi l’evento carnevale nel desiderio di dimenticare per qualche giorno la realtà e vivere quelle atmosfere festose e divertite.

Il tema di quest’anno è “Sensation”, sei sensi per sei sestieri. La vista, il tatto, l’udito, il gusto, l’olfatto più uno, la mente, verranno sviluppati in sei diversi luoghi della città. A Castello si potrà usare solo il tatto grazie alla collaborazione dell’Istituto dei ciechi di Milano che ha studiato un percorso senza luce. Nel sestiere Dorsoduro è protagonista la musica e quindi l’udito, Santa Croce è invece territorio da ‘annusare’, San Polo è dedicato alla vista con installazioni LED. I più golosi, invece, potranno visitare Cannaregio, dove si possono assaggiare e imparare a cucinare i piatti di grandi chef. San Marco è il sesto senso e diventa il palcoscenico del famoso volo di Colombina ogni anno impersonata da un personaggio famoso ignoto fino a due minuti dall’evento.

Appuntamenti da non perdere sono le feste organizzate nei più bei palazzi veneziani dove si rivivono atmosfere passate tra stucchi, marmi e sfarzosi abiti. Il più rinomato e ambito è sicuramente il ballo del Doge un inno al carnevale tra personaggi famosi, cibi prelibati e performance artistiche, qui la realtà si confonde con l’illusione e si può vivere la propria favola.

Per queste occasioni bisogna scegliere la maschera giusta che in qualche modo rappresenti chi la indossa o lasci un alone di mistero al suo passaggio.

Informazioni
www.carnevale.venezia.it