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Il vademecum per viaggiare eco al 100%

Ecco gli eco-accorgimenti per viaggiare a zero impatto ambientale. Dalle crociere ai soggiorni di lusso.

Girasole
©Mauro Martignoni/LaPresse

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Sono sempre più numerosi i viaggiatori che, nello scegliere una meta e una vacanza, non valutano solo il dove andare ma anche l’impatto che la loro presenza avrà sull’ambiente. Ecco quindi che la scelta di un albergo, di una nave da crociera o di un ristorante, per questi viaggiatori, sempre più spesso fa la differenza. Ed ecco che, di conseguenza, sempre più strutture in giro per il mondo, scelgono dei piccoli eco-accorgimenti per soddisfare tutti: il cliente in cerca di confort e il rispetto dell’ambiente.

Non si vuole rinunciare a una crociera, anche lussuosa, ma si vuole la certezza di non danneggiare l’ambiente? Sembra impossibile ma si può. In effetti le navi da crociera hanno la curiosa caratteristica di far sentire i passeggeri vicini alla natura, ma anche di inquinare tantissimo l’ambiente. Ma, per fortuna, ci sono le dovute eccezioni. Per i servizi di lavanderia, la Disney Cruise Line usa l’acqua prodotta dai condizionatori (circa 50 tonnellate ogni giorno) . Se poi navigherete da  Amsterdam a Budapest, con il Viking Legend’s cruiser, sappiate che inquinerete meno, grazie al motore ibrido.Per ridurre l’inquinamento anche nelle isole Galápagos, anche Ecoventura usa navi ibride, dotate per lo più di pannelli solari e turbine a vento.

Le possibilità sono davvero tante e tra le più curiose. Chi cercasse ad esempio, l’ecosostenibilità anche nel piatto, può usufruire dei tour ‘‘farm to fork’’ organizzati da Context Travel. E gli alberghi? Anche loro posso fare molto per tutelare l’ambiente. E, se fino a poco tempo fa, bastava non cambiare quotidianamente la biancheria e chiedere la collaborazione dei propri clienti, ora si va oltre. I prodotti di pulizia non contengono solfati, tutto viene riciclato, anche le auto che fanno il servizio navetta sono ibride. Tra le catene alberghiere “verdi”, si segnalano l’Hilton Baltimore, ma anche il Three Camel Lodge, nel deserto del Gobi, tutto alimentato a vento e sole.  Il Ritz-Carlton, invece, usa un sistema certificato di purificazione dell’acqua.

Infine, il Brasile. Forse è difficile da credere, ma parlando di sostenibilità ambientale il paese è davvero all’avanguardia. L’85% della sua elettricità viene da fonti rinnovabili di energia e il turismo nel paese è sempre più “verde” e proliferano gli eco-lodge. Ma è anche importante mettersi d’accordo su cosa è davvero un ecolodge.

Ecco le caratteristiche che non devono mancare secondo gli esperti americani di Greenglobe, una compagnia che certifica e “promuove” con un marchio ben preciso gli ecolodge nel mondo: i veri eco-lodge sono strutture piccole, che ospitano al massimo una trentina di ospiti o poco più, bungalow di legno, paglia o di tela da tende resistentissima, con finestre e schermature a zanzariera, i tetti sono in paglia, legno o canne, il bagno privato annesso è dotato di doccia e non di vasca. Banditi aria condizionata (sostituita egregiamente dai vecchi e simpatici ventilatori), eliminati cellulari e telefoni. Via anche giornali, radio e TV: degnamente sostituiti da libri e riviste.

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