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Parigi apre le porte all’arte contemporanea

Con la primavera arriva anche la stagione delle “Portes ouvertes” (porte aperte): per tutto il mese di maggio, apertura straordinaria degli atelier e dei luoghi di creazione contemporanea

Porta aperta

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Una tradizione ormai ventennale che non passa di moda: stiamo parlando delle "portes ouvertes" di Parigi, la stagione dell’apertura straordinaria degli atelier e dei luoghi di creazione contemporanea. Nel corso del mese di maggio, tutti gli spazi ufficiali e non ufficiali che si dedicano all’artigianato, al design e all’arte, per un periodo di circa una settimana apriranno a turno le loro porte, per accogliere gli abitanti del quartiere, i turisti, o semplicemente i curiosi.

L’apertura al pubblico nasce dalla volontà di mostrare il lavoro dei tantissimi artisti della capitale, troppo spesso confinato all’interno degli atelier, o nello stretto circuito degli addetti ai lavori. Con tanto di programmazione culturale comune, un corollario di iniziative di intrattenimento e l’esposizione al pubblico dei lavori prodotti negli atelier, le "porte ouvertes",  invitano ad entrare, cercando di coinvolgere i passanti nel processo di creazione e fruizione dell’arte contemporanea.

L’iniziativa, che vede la luce per la prima volta 21 anni fa nel quartiere di Belleville, si è poi allargata fino ad includere tutti quei quartieri popolari (o forse sarebbe meglio dire ex – popolari), in cui di norma risiedono gli artisti della capitale: da Menilmontant a Bastille, da Canal Saint Martin, fino a la Villette, la rete della creazione indipendente è ormai arrivata ad includere ben 4 quartieri, rispettivamente il 20°, 19°, 10° e 11° arrondissément. L’area di riferimento è quella di Parigi est, un quadrante della città che sin dall’inizio degli anni ’80 è diventata appetibile per tanti artisti squattrinati, che in quella zona hanno potuto affittare grandi atelier a prezzi abbordabili, risolvendo al tempo stesso l’esigenza di spazio e le problematiche strettamente economiche.

L’iniziativa è da sempre legata a doppio filo al territorio, laddove l’esigenza per questi artisti è innanzitutto di dialogare con la cittadinanza, come processo costitutivo che presiede all’atto stesso della creazione. All’interno dei loro atelier, questi artisti contribuiscono così alla salvaguardia e al dinamismo culturale del quartiere, inserendosi attivamente all’interno paesaggio urbano. Per coordinare l’attività artistica, le comuni problematiche di gestione e la promozione delle attività culturali, negli ultimi anni è nata Est au Carré (Est²), un’associazione che unisce i tanti collettivi della Parigi orientale, a cui attualmente fanno capo circa 700 artisti.

L’appuntamento con le "portes ouvertes" è per tutto il mese di maggio. Per l’occasione oltre a fare tour degli atelier, si potrà godere di una ricca programmazione culturale, dove ogni forma espressiva troverà cittadinanza: dalle arti visive alla musica, passando per il teatro, la performance e le installazioni estemporanee, l’occasione è di quelle da non lasciarsi scappare.
Il programma completo

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