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Non chiamateli ostelli

Il concetto di dormitorio è ormai superato: le realtà del presente parlano in termini di design senza rinunciare al risparmio. Skyscanner ha eletto le dieci migliori realtà per dormire fuori dalle righe

Arkabarka, ostello sul Danubio
Courtesy of©arkabarka.net

“Strana questa cosa dei viaggi, una volta che cominci, è difficile fermarsi. È come essere alcolizzati” recita Gore Vidal: niente di più vero, dal momento in cui si mette il naso fuori dalla propria realtà, la curiosità non smette di chiedere, è una ricerca continua e insaziabile di conoscenza.

Partire è un modo per mettere in pausa la vita fatta di doveri, routine etc. per vedere come si vive altrove, curiosando su quanto di meraviglioso hanno da offrire altre realtà, vicine o lontane. Uno dei grandi handicap con cui fare i conti è il portafoglio ma, come si dice, volere è potere e nulla è impossibile in un’era in cui la parola risparmio è concreta e reale, basta saper cercare.

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Chi non ha troppe pretese e non cerca da una vacanza il cinque stelle, è tempo di rispolverare una parola che, in passato faceva rabbrividire, l’ostello. Se in molti l’associano al viaggio della speranza, l’inter rail post maturità, è giunta l’ora di rivedere le carte in tavola in quanto, quella che un tempo era una struttura da battaglia, oggigiorno si è ripulita per indossare abiti fashion: parola di Skyscanner. Il sito leader per quel che concerne viaggi e tempo libero, ha stilato, dopo una lunga e accurata ricerca, una lista dei 15 ostelli più incredibili di tutta Europa, ovvero quelle realtà che nulla hanno a che fare con la banalità.

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Il grigio metropolitano è un lontano ricordo: a Belgrado, ad accogliere sulle rive del Danubio è l’Arkabarka, un ostello galleggiante in legno, con camere illuminati da grandi finestre sull’acqua, nonché una splendida terrazza su cui fare colazione. Chi ha sempre sognato l’Orient Express, la versione moderna è lo Sleeperzz Hostel a Rogart, in Scozia, che invita a mettersi comodi in un vagone letto. Il fascino del selvaggio ha sempre il suo ascendente: quel senso di libertà che la natura è in grado di infondere non ha uguali: se Mowgli ed il libro della giungla sono nella lista delle preferenze, l’isola felice non è poi così lontana: a Olympos, in Turchia, si trova Kadir’s Treehouse, ostello che non si compone di tradizionali camere ma vere e proprie case sugli alberi.

Anche l’Italia ha le sue soddisfazioni: a pochi passi dal Duomo, a Milano, sorge l’Ostello Bello non aspettatevi un dormitorio di massa, si tratta di una realtà nata da un gruppo di amici che hanno viaggiato il mondo e creato per creare una angolo dal sapore internazionale dove passare una serata ma anche semplicemente una giornata davanti ad un boccale di birra. Non poteva mancare in classifica una città come Berlino che, con il suo Ostel, invita a salire sulla macchina del tempo per tornare indietro fino agli anni ’70 e ’80 per rivivere, in quel di Kreuzbewrg, le atmosfere della Germania Est.

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Atmosfere rigide quelle di Lubiana dove, dormire al fresco tra le camere dell’Hostel Celica Art un ex carcere che, grazie al supporto di 80 artisti, hanno dato un nuovo volto. Nel freddo Nord Europa, a Stoccolma, si vola basso con il Jumbo Stay un vecchio aereo dove sono state ricreate 27 stanze. Quando si dice dolce dormire: succede al Kex Hostel di Reykjavik una vecchia fabbrica di biscotti una realtà dal fascino hipster; colore e ancora colore è il trait d’union dei Destination Hostel a Lisbona dove si sogna in camere con scritti di Pessoa, una dimensione vivace. La Svizzera oltre per gli orologi e la cioccolata è rinomata per la sua precisione: non poteva non rientrare nella categoria il Jugendherberge di Basilea, un piccolo capolavoro architettonico, tutto qui è all’insegna del buongusto, minimal e di design.