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Miyazaki e l’amore per la natura

Dalla Principessa Mononoke a Si alza il vento: i grandi insegnamenti del maestro dell’animazione orientale

Si alza il vento, Studio Ghibli
Courtesy of © Studio Ghibli
Hayao Miyazaki, classe 1941, è un regista, sceneggiatore, animatore, fumettista e produttore cinematografico giapponese. In parole povere, è l’esponente dell’animazione orientale più conosciuto al mondo. Il suo Studio Ghibli, studio cinematografico d’animazione da lui fondato nel 1985, ha sfornato veri e propri capolavori dell’animazione. Ed è stato soprannominato più volte come il Walt Disney dell’Oriente.
 
A rendere la sua fama internazionale sono state soprattutto le vittorie dell’Orso d’Oro e del Premio Oscar per La città incantata, primo e finora unico cartone animato giapponese ad aggiudicarsi tali premi. Alcuni dei suoi undici lungometraggi hanno detenuto, o detengono tuttora, record d’incassi in patria: nella top 20 degli incassi giapponesi, che includono anche tutte le uscite internazionali, al primo posto c’è La città incantata, quinto per Il castello errante di Howl, seguito dalla Principessa Mononoke e Ponyo sulla scogliera, invece al decimo. Al diciassettesimo posto Si alza il vento
 
Record di incassi e acclamazioni delle critiche che non sorprendono. Frutto della forte attenzione del maestro nei confronti dei bambini, come lui stesso ha dichiarato: «il paradiso risiede nei ricordi della nostra infanzia. In quei giorni eravamo protetti dai nostri genitori ed eravamo innocentemente inconscienti dei tanti problemi che ci circondavano». Ma la sua ancora più profonda devozione è nei confronti della natura, che diventa uno dei temi principali dei suoi film. E basterebbe guardare proprio questi cinque film per rendersene conto.
 
Se Il castello errante di Howl racconta una natura che non va mai giudicata dalla sua esteriorità, e che tutto andrebbe condito con un pizzico di magia, la Principessa Mononoke inscenava il difficile rapporto tra l’uomo e la natura durante il Periodo Muromachi (1333-1568), quando alcune scelte ne avevano minacciato il delicato equilibrio. Ponyo sulla scogliera, invece, racconta di una bambina pesce che, per seguire l’amore, diventa umana, provocando un terribile tsunami proprio dove vive il ragazzo dei sogni. L’equilibrio della natura, che può essere disturbato anche soltanto da una piccola azione umana, ritrova ordine quando l’azione “magica” viene annullata. 
 
In Si alza il vento, invece, è proprio il vento la metafora della Natura che porta cambiamento, espressione di forza dell’uomo, che lo prende e porta con sé fino alla sua crescita. Alla ricerca del volo, inteso come vita e come futuro. Ma il capolavoro rimane sempre quello, a distanza di anni: la protagonista di La città incantata è una bambina che si trova a vivere in un posto surreale, abitato dagli spiriti. Qui la natura è misteriosa e rigogliosa, divina, che occorre rispettare e amare. 
 
Nel settembre 2013, durante la 70ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia in occasione della presentazione del film Si alza il vento Miyazaki ha annunciato il ritiro dalle attività cinematografiche, a causa dell’importante tempo impiegato per la realizzazione dei suoi film, non più conciliabile con l’età che avanza. Ma continuerà a lavorare comunque, anche se sono ancora ignote le modalità e le eventuali collaborazioni. Perché di Miyazaki abbiamo ancora bisogno, piccoli e grandi. Per sognare, per imparare, per rispettarci.

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