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In mostra a Capodimonte i capolavori di “Carta Bianca”

Capodimonte, mostra, carta bianca
Ufficio Stampa Electa

Nella splendida cornice del Museo di Capodimonte a Napoli si svolge fino al 17 giugno l’iniziativa Carta Bianca. Capodimonte Imaginaire. Nata da un’idea di Sylvain Bellenger e Andrea Viliani la mostra vede 10 personalità immaginare in libertà assoluta l’allestimento della propria sala “ideale” nel Museo di Capodimonte. Ciascuna personalità ha selezionato liberamente circa dieci opere tra le 47.000 conservate, avendo “carta bianca”. Il solo obbligo dei curatori è di argomentare la propria scelta. Ogni interpretazione è infatti raccontata in una video intervista.

Capodimonte
Sala D’Amato

Il Museo di Capodimonte

Visitare Capodimonte, aperto al pubblico nel 1957, è come percorrere un manuale della storia dell’arte dal Duecento al Novecento, fino all’arte contemporanea. Nelle 126 sale distribuite su tre livelli principali, oltre al piano terra e ai mezzanini, si incontrano capolavori di artisti di ogni scuola pittorica italiana. Si va infatti dalla scuola toscana, a quella veneziana. E poi ancora da quella emiliana a quella napoletana. Nella collezione anche importanti presenze straniere come Bruegel e altri Fiamminghi. E poi le sculture, dai busti rinascimentali alle opere moderne, la raccolta grafica del ricchissimo Gabinetto dei disegni e delle stampe. Ricordiamo che il palazzo di Capodimonte viene fondato nel 1738 da Carlo di Borbone, re di Napoli, per ospitare la collezione ereditata dalla madre Elisabetta, ultima discendente della potente famiglia Farnese.

I dieci curatori

Le dieci personalità internazionali in diversi campi del sapere con sensibilità, formazione, cultura, nazionalità e inclinazioni differenti, che hanno acettato la sfida lanciata dal Museo di Capodimonte sono: Laura Bossi Régnier, Giuliana Bruno, Gianfranco D’Amato, Marc Fumaroli, Riccardo Muti. E poi ancora Mariella Pandolfi, Giulio Paolini, Paolo Pejrone, Vittorio Sgarbi e Francesco Vezzoli.

Capodimonte
Sala Vezzoli

Carta Bianca: il percorso espositivo

Divisa in 10 sezioni la prima sala è curata da Vittorio Sgarbi . La sala racconta l’intreccio della sua biografia storico-artistica con la collezione di Capodimonte. Marc Fumaroli si concentra su una selezione di opere di arte napoletana del Seicento. Paolo Pejrone focalizza il proprio sguardo su paesaggi e vedute. Gianfranco D’Amato sceglie le tematiche del piacere e dell’amore. La scimmia e l’uomo è il tema della sala di Laura Bossi Régnier. Giuliana Bruno riproduce la sua esperienza personale di uratrice che ha potuto esplorare i depositi del museo, non accessibili al pubblico. La sala di Mariella Pandolfi riflette, sulla dimensione della temporalità.

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