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Olivetti Makes, storia di design, industria e società

A Città del Messico la mostra Olivetti Makes racconta una parte poco conosciuta dell’avventura industriale in Messico della celebre azienda

Olivetti Makes
RELAZIONI CON I MEDIA - POLITECNICO DI TORINO

Racconta la parabola della Olivetti Mexicana SA, la mostra Olivetti Makes. Allestita al Palacio de Bellas Artes di Città del Messico la rassegna sarà visitabile fino al 13 gennaio 2019. Si tratta del progetto di espansione industriale avviato dalla società nel 1949. Una storia poco conosciuta, che ha prodotto alcuni formidabili esempi di architetture industriali. Infatti da semplice avamposto per la vendita “porta a porta” di macchine per scrivere importate dall’Italia, l’azienda si ristruttura. Così la Olivetti Mexicana SA si amplia gradualmente. Negli anni Sessanta diventa così l’officina per il montaggio e la fabbricazione di esemplari Made in Mexico.

Rafforzamento del legame tra Italia e Messico

Ed è proprio sugli esiti di questa vicenda imprenditoriale che si consolida il legame tra Italia e Messico. Nascono, infatti, fabbriche, magazzini, linee per il montaggio. Ma soprattutto grafica, pubblicità e macchine per scrivere portatili rivoluzionarie. Come quelle più note e oggi simboli internazionali del design italiano. Si tratta della Lettera 22 di Marcello Nizzoli e Giuseppe Beccio e la Valentine di Ettore Sottsass. Per questo motivo nella mostra sono presenti anche i progetti delle fabbriche nell’area di Città del Messico. È il caso di quello in Colonia Industrial Vallejo firmato dall’architetto Felix Candela e inaugurato nel 1965 e quello a Cuautitlan dell’architetto Ricardo Legorreta, rimasto purtroppo solo su carta ma restituito al pubblico attraverso i disegni.

Olivetti Makes: il percorso espositivo

La macchina per scrivere è il filo rosso che lega i momenti del percorso di Olivetti Makes curato da Pier Paolo Peruccio, docente del Politecnico di Torino. In mostra sono, infatti, esposte la MP1, la Lettera 22, la Summa 15, la Valentine, la Divisumma 24, la calcolatrice ET Personal 510. E poi ancora la Lettera 32, la Programma 101, la Studio 45 e la Divisumma 18, fino a quelle più economiche. É il caso della Olivetti Dora o la Lettera 31 prodotte in grande numero per una diffusione capillare tra le famiglie e nelle scuole proprio in America Latina. Olivetti Makes prende in esame anche il ruolo della Olivetti in America Latina. In particolare in Argentina e in Brasile dove si producono macchine da calcolo e macchine per scrivere professionali, e soprattutto in Messico.

Da non perdere

Presente in mostra anche un focus sul progetto industriale e quello sociale. Sono, infatti, indagati gli aspetti sociali del mondo del lavoro, lo studio di prodotti ad alto contenuto tecnologico, quello dei sistemi di grafica. Ma anche la comunicazione del brand Olivetti, la progettazione degli ambienti di lavoro, residenze e fabbriche. Una sezione è, infine, dedicata al ruolo della Olivetti in occasione dei XIX Giochi Olimpici di Città del Messico. Nel 1968, in occasione dei Giochi, vengono allestiti due centri stampa ciascuno studiato nel dettaglio dalla Olivetti. Si va da l’arredamento dei locali ai sistemi di comunicazione e trasmissione al fine di agevolare il lavoro dei giornalisti.

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