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La luce blu fa male alla pelle?

Se ne parla molto, ma gli esperti sono divisi: la luce dei cellulari può danneggiare la pelle?

la luce blu
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Da qualche tempo se ne parla, e con una certa frequenza. La luce blu, quella che viene emessa da smartphone, tablet, computer, ha effetti nocivi sulla pelle? In particolare, può contribuire ad accelerare l’invecchiamento cutaneo? Mentre usiamo i vari device, stiamo assorbendo radiazioni nocive? I pareri degli esperti sono discordanti. Se da un lato ci sono le case cosmetiche che sottolineano questa nuova ‘emergenza’ dermatologica (che ha dato nuova linfa al marketing), dall’altro ci sono studiosi che non sono affatto convinti dei risultati degli studi. Ma altri che invece sì, lo sono.

La luce blu è protagonista di un dibattito piuttosto ampio. Che riguarda la pelle, ma anche la salute degli occhi, la sua influenza sul sonno, persino sulla produzione ormonale. Ma tornando al tema della pelle, perché farebbe male?

La luce blu è dannosa?

Si tratta di un tipo di luce artificiale alla quale siamo sempre più esposti, che viene denominata luce visibile ad alta energia (HEV è l’acronimo inglese). La lunghezze delle onde blu-violette che provengono dagli schermi sarebbe, secondo uno studio, capace di accelerare il processo di ossidazione cutaneo. Che infiamma e indebolisce la barriera protettiva. E quindi rende la pelle più esposta all’insorgere di rughe, macchie, perdita di elasticità e potenzialmente a patologie più gravi. Lo sottolinea in diverse interviste il dottor Howard Murad, dermatologo, che spesso si è fatto portavoce della necessità di difendere la pelle dalla luce blu. Come? Con prodotti a fattore protettivo specifico, come quando andiamo al mare, o ci esponiamo al sole.

D’altro canto c’è anche chi, come il professore di dermatologia e ricercatore Thierry Passeron, sostiene che per essere davvero danneggiati dovremmo essere esposti a queste radiazioni 24 ore su 24, ogni giorno. Secondo gli studi condotti dall’istituito dertmatologico di Nizza (Inserm) stare 7 ore al giorno, per 5 giorni alla settimana, a 30 centimetri da uno schermo, corrisponde ad un’ora e mezza di esposizione al sole. Insomma secondo l’opinione di questo esperto il rischio effettivo che la luce blu danneggi la pelle è minimo. Fra l’altro, prosegue il dottore intervistato da Madame Le Figaro, ci si preoccupa dell’invecchiamento da luce blu artificiale, ma in verità è quella che viene dal sole a produrre il reale effetto ossidativo. In ogni caso, occorre sempre proteggere la pelle con una crema adatta.

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