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Insonnia da monitor, ne soffri?

La luce dei dispositivi elettronici procura insonnia: lo dice un professore dell’Università di Harvard

Insonnia

Quanto spesso vi accade di fare le ore piccole la notte semplicemente controllando la mail, navigando sui social network, o guardando una serie televisiva? Se la risposta è ‘sempre’ o ‘molto spesso’ probabilmente soffrite di ‘insonnia da monitor’: non è solo perché il contenuto di pc, tablet e dispositivi vari è interessante che si rimane svegli fino a perdere la cognizione del tempo, ma anche perché la luce che emettono i monitor, tendenzialmente blu, influisce sul nostro corpo quanto farebbe una sostanza eccitante. Questa teoria già piuttosto avvalorata è stata di recente pubblicata dalla rivista scientifica Nature, ed esposta dal Professor Charles Czeisler della Divisione di Medicina del Sonno dell’Università di Harvard. E ci riguarda un po’ tutte e tutti, ammettiamolo.
Secondo lo studioso ci sono molti fattori per cui la società odierna ha ritmi del sonno alterati rispetto al passato (50 anni fa solo il 3% della popolazione dormiva meno di 6 ore a notte, oggi si arriva a picchi del 44%), tra orari di lavoro e scuola diversi, bevande e cibi ricchi di caffeina. Ma nella storia dell’umanità, il fattore che ha fatto precipitare la situazione è stato l’avvento della luce elettrica: la luce, scrive il professore, influisce sui ritmi circadiani (cioè di 24 ore) più di qualsiasi droga o sostanza. Senza addentrarci in dettagli scientifici, la pupilla risponde fortemente agli stimoli luminosi, e i neuroni si attivano sopprimendo la produzione dell’ormone soporifero chiamato melatonina. In pratica il sonno non arriva perché il cervello continua a dare impulsi per rimanere sveglio, cosa che in presenza di luce artificiale si esaspera.
Insomma, la tecnologia moderna ci ha scollegato da quello che sarebbe il naturale ritmo circadiano, e in particolare il dito viene puntato sulla luce blu dei dispositivi come tablet, televisioni, monitor in generale. Questo avviene perché i recettori dell’occhio sono più sensibili alle onde elettromagnetiche corte (quelle del blu e del verde), e l’avvento dei LED potrebbe aver addirittura acuito il problema, essendo ricchi di luce blu. Secondo il professor Czeisler si potrebbe ovviare in parte al problema aggiungendo delle tonalità rosso-giallo ai dispositivi, soprattutto se vengono utilizzati in ore notturne. Ma saranno mai d’accordo i giganti dell’informatica e i colossi della rete? Non vi vengono in mente due famosi social network il cui design è incentrato proprio sul blu?
L’Istituto di Medicina degli Stati Uniti evidenzia come solo negli USA vi siano tra i 50 e i 70 milioni di persone affette da disturbi del sonno, i cui danni vanno ben oltre le occhiaie e la stanchezza. Ad un sonno disturbato si associano obesità, depressione, malattie cardiovascolari, nei bambini abbassa incredibilmente la soglia di attenzione generando la tanto ‘temuta’ iperattività (sempre secondo lo studio la diagnosi di ADHD, la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, è spesso pura carenza di sonno). Dormire è essenziale per il benessere di mente e corpo, e se chi produce i dispositivi non ha grande interesse nella nostra salute, dovremmo da soli essere in grado di intervenire e mitigare gli effetti dell’iper-tecnologia, per esempio limitandoci ad utilizzare i dispositivi in orari diurni, tornando al buon vecchio libro prima di dormire, quello che in tre pagine ci fa crollare in un sonno beato.